Rigenera dispositivi usati e li vende a prezzi low cost: arriva la startup che salva l'ambiente e il portafogli


Quante volte vi è capitato di gettare via un'apparecchiatura danneggiata e sostituirla con una nuova invece di portarla da un tecnico per la riparazione? La corsa ad accaparrarsi i clienti ha infatti spinto le multinazionali a creare dispositivi nuovi ad un costo sempre più basso, e che diventano obsoleti – soprattutto i cellulari – nell'arco di un paio d'anni. Il risultato? Montagne e montagne di rifiuti elettronici, esattamente 50 tonnellate ogni anno, secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, di cui solo il 20% viene avviato ad un processo di riciclo.
A tal proposito però si stanno sviluppando iniziative imprenditoriali virtuose, come la start-up Refurbed.
via Refurbed

Si tratta di una piattaforma fondata in Germania da due amici, Peter Windischhofer e Kilian Kaminski, che è arrivata al secondo posto nella categoria Climate Impact Battle allo Slush Festival 2018 di Helsinki: su di essa è possibile acquistare dispositivi tecnologici – tablet, portatili o tablet – ricondizionati. Con questo termine si indicano quei prodotti che, una volta utilizzati, vengono sottoposti a riparazione, manutenzione o pulizia, con lo scopo di renderli "come nuovi"; questi prodotti vengono poi venduti con una garanzia, anche se ovviamente di durata inferiore rispetto a quella del prodotto nuovo. Il termine "ricondizionati" viene usato per distinguerli dai semplici prodotti usati, che invece non hanno subito alcun controllo o manutenzione.
Questo circolo virtuoso di utilizzo, ricondizionamento e vendita, ha il vantaggio di mettere sul mercato prodotti di buona qualità ma molto economici rispetto a quelli nuovi, e soprattutto di evitare che quei prodotti ancora perfettamente funzionanti finiscano in discarica.

La piattaforma ha già avuto un gran successo in Germania, Austria ed altri Paesi europei, ed adesso si avvia ad abbracciarne altri, tra cui l'Italia. Secondo i fondatori, sviluppo tecnologico e salvaguardia dell'ambiente non sono necessariamente in contrasto, anzi possono tranquillamente coesistere grazie ad una gestione più sapiente delle risorse e ad una più corretta informazione dei consumatori.

Il progetto ambizioso di Refurbed è positivo sotto ogni punto di vista: non solo permette a molti più consumatori di accedere a prodotti più economici, che magari non avrebbero potuto permettersi altrimenti, ma lo fa anche aiutando l'ambiente. E se queste due cose non bastassero, c'è anche l'impegno con Eden Reforestation Projects: per ogni prodotto venduto in Madagascar, Haiti o Nepal, Refurbed si impegna a piantare un albero. Chi avrebbe mai detto che comprarsi un tablet potesse essere un'azione così green?