Gli scienziati hanno scoperto come trasformare il segnale Wi-fi in energia elettrica per alimentare i dispositivi

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di Claudia Melucci

01 Febbraio 2019

Gli scienziati hanno scoperto come trasformare il segnale Wi-fi in energia elettrica per alimentare i dispositivi

Immaginate se tutti i dispositivi che oggi necessitano di essere attaccati ad una presa elettrica per funzionare o per essere ricaricati possano farne a meno; immaginate se bastassero le onde Wi-fi – in cui siamo letteralmente immersi oggi – ad alimentare questi dispositivi.

Era un sogno per Nikola Tesla, così come per l'uomo moderno: ebbene uno studio pubblicato sulla rivista Nature potrebbe aver individuato il modo per utilizzare le onde Wi-fi come segnale elettrico. Il futuro? Potrebbe essere presto molto differente. 

pixabay.com

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Anche Nikola Tesla aveva provato a individuare un modo per fornire energia elettrica sfruttando una tecnologia senza fili, Wi-fi diremmo oggi. Né l'ambiguo scienziato né i più moderni ricercatori, però, sono mai riusciti a trovare una soluzione. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature, però, potrebbe segnare un punto di svolta: al suo interno un gruppo di ricercatori dichiara di aver trasformato le onde Wi-fi in corrente elettrica. 

Lo strumento alla base della conversione è un portento di modernità e tecnologia:si tratta di un materiale semiconduttore dallo spessore atomico – nel senso che pochi atomi del composto vengono depositati – e flessibile. Caratteristiche che ne fanno un ottimo eletto per essere impiegato nelle tecnologie mediche in cui la necessità di fare a meno di una batteria al litio, le dimensioni ridotte e una struttura flessibile sono requisiti imperanti. 

Semplificando di molto il funzionamento del convertitore, si può dire che la sua capacità innovativa sia quella di leggere le onde elettromagnetiche che trasportano il segnale Wi-fi come onde di corrente alternata, di cui si alimentano gli elettrodomestici e gli altri dispositivi di uso comune. 

Con questa nuova tecnologia, tutto ciò che richiede una corrente elettrica alternata per funzionare potrebbe prenderla dall'ambiente circostante: questo consentirebbe di creare device flessibili e indossabili, che possono funzionare all'interno del corpo umano senza alcun rischio per il paziente, o essere integrati in strutture cementizie per monitorarne la stabilità ed altri dati.