La lingua dei genitori rimane impressa nel cervello dei bambini ancor prima di nascere

di Alberto Ragazzini

08 Febbraio 2019

La lingua dei genitori rimane impressa nel cervello dei bambini ancor prima di nascere

Parlare con il pancione di una mamma in dolce attesa imprime la lingua usata in modo indelebile nel nascituro.

Secondo uno studio di un noto istituto olandese, le voci che un bambino riesce a sentire ancor prima della nascita e durante i primi mesi di vita rimangono impresse per sempre nel cervello: determinano anche le sue future capacità di percepire e pronunciare i suoni tipici della lingua che ha ascoltato nel pancione.

Pxhere

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I bambini possono ascoltare e apprendere dalla nostra voce ancor prima di nascere e durante i primi mesi di vita? Al quesito ha cercato di rispondere una recente ricerca dell'Istituto Max Planck in Olanda.

Lo studio è stato condotto su un gruppo di adulti cresciuti in famiglie olandesi, originari della Corea ma adottati fin da piccoli: ai volontari è stato chiesto di seguire un corso di lingua coreana. Gli insegnanti madrelingua coreani hanno evidenziato come i ragazzi cresciuti in Olanda, ma originari del paese asiatico, fossero riusciti a raggiungere dei risultati migliori rispetto ai loro colleghi nativi olandesi. In particolar modo sono riusciti a eccellere nella pronuncia di tre suoni caratteristici di questa lingua ovvero  sfumature delle lettere "p","t" e "k".

Pexels

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Questa capacità inaspettata è stata comune a tutti i ragazzi e ragazze adottati, a prescindere da quando fosse avvenuta l'adozione.

I ricercatori dell'istituto sono arrivati quindi alla conclusione che i suoni della lingua parlata, che i bambini sentono quando sono ancora nel grembo materno, possono influenzare la capacità di percepirli e riprodurli. Prima ancora della nascita, quindi, il cervello del bambini è già predisposto per il linguaggio che dovrà usare nel proprio contesto sociale.

Dopotutto già altri studi hanno dimostrato come i bambini nascano già predisposti per qualche compito cognitivo, primo su tutti riconoscere la voce a loro più familiare ovvero quella della madre.

Questo nuovo studio conferma quelle che sono le capacità cognitive di un bimbo ancora in fasce, e testimonia come l'ascolto di una lingua lasci delle tracce anche da adulti, non importa se avviene in una fase molto prematura della vita.