Scoperti in una biblioteca inglese dei manoscritti su Merlino e Re Artù che potrebbero riscrivere parti della famosa leggenda
C'è qualcosa che vuole che le scoperte sensazionali vengano fatte per puro caso; è successo innumerevoli volte nella Storia, ed è capitato di nuovo. Stavolta il fortunato scopritore è un professore specializzato in letteratura medievale, che era alla ricerca di materiale da dispensare ai suoi alunni.
È stato durante una delle sue ricerche nella biblioteca di Bristol che ha scoperto dei manoscritti dimenticati per secoli all'interno di un volume impolverato: al loro interno dettagli mai rivelati dell'affascinante leggenda di Re Artù e Merlino.
via BBC
University of Bristol
Erano nella biblioteca di Bristol chissà da quanto tempo le sette pergamene scritte a mano, contenenti una versione esclusiva delle leggende arturiane.
Sono state ritrovate da Michael Richardson, bibliotecario delle collezioni speciali di Bristol nonché professore di letteratura medievale: era tra quegli scaffali che conosce molto bene, alla ricerca di materiale da distribuire nella sua classe, quando si accorse di alcuni fogli antichi che non avevano nulla a che vedere con il volume in cui erano piegati.
Con l'aiuto di alcuni suoi colleghi, riuscì a decifrare qualche parola delle pergamene, tra cui Merlino e Re Artù. Ora gli esperti sperano di decifrare tutti i frammenti e di tradurli in inglese, ma è già chiara l'importanza della scoperta: i manoscritti, infatti, rivelano una versione del filone arturiano diverso da quello che conosciamo.
Le pergamene risalgono al XIII secolo e fanno parte di un'antica sequenza di testi in francese, chiamata Ciclo in Vulgata.
"Il tempo e la ricerca riveleranno quali altri segreti su Artù, Merlino e il Santo Graal potrebbero contenere questi manoscritti", ha detto Leah Tether, esperta di letteratura medievale all'Università di Bristol.
I brani contenuti nelle pergamene corrispondono al momento in cui Artù e gli altri cavalieri difendono la rocca di Trebes dai franchi, motivati da Merlino che riesce a risollevare gli animi della truppa dei cavalieri in un momento di debolezza.
Una scoperta affascinante quella fatta nella biblioteca di Bristol che arricchirà il filone arturiano di nuovi dettagli, aggiungendo fascino ad una leggenda già di per sé magica.