Brasile: in arrivo tre progetti infrastrutturali che minacciano drammaticamente la foresta amazzonica
La foresta amazzonica è di nuovo sotto attacco. Dopo il declino della deforestazione registrato a partire dal 2004, si teme oggi un'inversione di tendenza: il nuovo governo brasiliano ha infatti annunciato la realizzazione di tre grandi opere infrastrutturali proprio nel territorio dell'Amazzonia.
Mentre il governo afferma che questo piano comporterà benefici in termini economici e di riduzione della povertà, gli scienziati di tutto il mondo temono le conseguenze ambientali causate dai danni ai "polmoni del pianeta".
Golden Saint International/Flickr
Il sottosegretario speciale per i progetti strategici, Maynard Marques de Santa Rosa, ha annunciato che l'amministrazione sta dando il via a tre grandi progetti infrastrutturali che avranno un impatto sulla foresta pluviale e le sue popolazioni indigene. Si tratta di una diga idroelettrica, un ponte ed un'estensione autostradale.
La diga e la connessa centrale elettrica saranno realizzate sul fiume Trombetas, che sfocia nell'Amazzonia e confina con una riserva biologica di oltre 2.400 kmq. L'obiettivo è quello di ridurre le frequenti interruzioni di corrente nelle città vicine.
Inoltre sarà costruito un ponte lungo quasi 1,5 km sul Rio delle Amazzoni, nei pressi della città di Obidos, situata a nord-ovest di Santarém, nel cuore della foresta.
Infine, sarà estesa l'autostrada esistente BR-163, che attraversa il paese, così collegando le fabbriche di cereali della valle centrale al Rio delle Amazzoni. Questa autostrada è oggi cruciale per le esportazioni brasiliane di soia e altri cereali verso l'Europa; non è tuttavia chiaro come questa estensione verso nord potrebbe contribuire ad aumentarle o facilitarle. Ciò che invece è evidente è che il nuovo tratto di autostrada passerà attraverso cinque aree protette della foresta, tra cui quella di Grão-Pará, che, con i suoi 26.300 kmq è una delle riserve protette più grandi al mondo.
Secondo il governo questi progetti creeranno occupazione ed opportunità economiche, in primis per la popolazione amazzonica, che conta 10 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà.
Tuttavia, secondo Robert Walker, professore presso l'Università della Florida e l'Università Federale del Parà in Brasile, il progetto è finalizzato a riattivare il Calha Norte, un piano degli anni '80 di integrazione forzata dei gruppi indigeni nella società brasiliana.
Inoltre, Walker ha dichiarato che i tre progetti interessano aree ricche di risorse naturali: la diga idroelettrica sarà costruita in una regione ricca di bauxite, mentre il ponte e l'autostrada verranno realizzati nello stato de Parà, sede della National Reserve of Copper and Associates (RENCA) – ovvero in un territorio ricco di rame ed altre risorse minerarie. L'autostrada, che porta da e verso il RENCA, consentirebbe uno sfruttamento più intenso di queste risorse.
Nonostante non sia stato reso noto come finanziare il miliardo di dollari necessario per i progetti, né – conseguentemente – la tempistica, gli scienziati di tutto il mondo tremano e lanciano l'allarme per questi interventi nel cuore dell'Amazzonia. "Penso che siamo diretti verso un periodo molto oscuro nella storia del Brasile" ha dichiarato l'Artaxo dell'Università di San Paolo. Noi ci auguriamo di rivedere ben presto la luce.