È stato testato il primo trattamento anti-invecchiamento sugli esseri umani, e ha dato ottimi risultati
Da sempre l’umanità è alla ricerca di una formula magica contro l’invecchiamento: si dice che Cleopatra, ad esempio, fosse avvezza ad immergersi nel latte di asina per mantenere giovane il suo corpo. Oggi non si crede più a questi rimedi, ma è stata trovata una strada per arrestare il declino del nostro organismo.
Una nuova ricerca ha individuato un trattamento che nei primi test condotti su esseri umani ha dato ottimi risultati, "ringiovanendo" di fatto l'organismo dei volontari coinvolti nello studio.
Secondo alcuni studi nell'Università del Texas, non tutte le cellule danneggiate muoiono; alcune restano nel nostro organismo trasformandosi in cellule senescenti, incapaci di riprodursi ma comunque in grado di presentare segnali chimici. “Si pensa che queste cellule e le sostanze che producono siano coinvolte nel processo di invecchiamento” – ha detto Nicolas Musi, autore dello studio – e che quindi “la rimozione di queste cellule possa essere utile per promuovere un invecchiamento sano e anche per prevenire le malattie derivanti dal deterioramento del nostro corpo”.
Nella ricerca di una conferma a questa idea, Musi e i suoi collaboratori hanno svolto alcuni esperimenti su pazienti anziani affetti da fibrosi polmonare idiopatica (IPF), una malattia che si presenta intorno ai 65 anni e che porta ad una graduale insufficienza respiratoria. I pazienti hanno assunto per tre settimane un mix di farmaci che secondo i ricercatori poteva restituire i risultati anti-invecchiamento attesi. È stato riscontrato che i pazienti sono stati in grado di camminare più lontano di quanto potevano fare in precedenza nella stessa quantità di tempo. Tutto questo senza gravi effetti collaterali.
Anche se andato a buon fine, l’esperimento non permette ancora di assicurarci che la cura possa realmente costituire un rimedio contro l’invecchiamento. Al momento, l’équipe di Musi sta svolgendo un nuovo test, sia su pazienti affetti da IPF che su pazienti con malattie renali croniche, ma pare proprio che la strada che conduce ad una seria lotta contro l’invecchiamento sia stata finalmente imboccata.