Scoperta una nuova specie di serpente: uccide le sue prede usando le zanne laterali senza nemmeno aprire la bocca
La paura dei serpenti e di tutto ciò che striscia è tra le più ancestrali dell'essere umano. Il primo incontro con il rettile velenoso rientra tra i maggiori traumi della nostra vita, e da lì in poi abbiamo sempre avuto il timore strisciante di essere morsi dalle fauci avvelenate dei serpenti.
Una recente scoperta ha individuato una nuova specie nell'Africa dell'ovest capace di attaccare la preda senza dover aprire le fauci velenose.
La scoperta è stata intrapresa da un team di scienziati capitanati dal dottor Mark-Oliver Roedel del Museo di Storia Naturale di Berlino; analizzando alcune specie animali nelle foreste pluviali della Guinea del sudest e della Liberia del nordovest, Roedel ha individuato tre esemplari di serpente stiletto fino a quel momento sconosciuto alla ricerca scientifica.
I tre esemplari, appartenenti alla famiglia degli Atractaspis congica congica , avevano in comune la capacità di saltare una distanza pari a quella della loro lunghezza e di sporgere le proprie zanne ai lati delle fauci, consentendo loro di catturare la preda da un'angolazione inusuale e senza la necessità di aprire la loro bocca. Il gruppo a cui appartengono i tre esemplari,conosciuto come asp scavatore, non può essere afferrato mani nude dietro la testa come le specie più comuni a causa della loro particolare fisionomia.
La specie scoperta da Roedel e colleghi è stata ribattezzata Atractaspis branchi o serpente di Branch, in onore di William Branch, erpetologo del Sud Africa e massimo esperto di rettili del continente africano.
Il primo esemplare della nuova specie raccolto da Roedel è stato trovato di notte presso un riva scoscesa dell'alveo di un fiume di una foresta sempreverde della Liberia, il secondo e terzo esemplare nelle piantagioni di banana, manioca e caffè nella Guinea del sudest.
Le ricerche del team del Museo di Storia Naturale di Berlino sono consultabili presso la rivista online Zoosystematic and Evolution.