Mangiare i funghi due volte a settimana riduce il rischio di declino cognitivo, afferma uno studio

di Alberto Ragazzini

20 Marzo 2019

Mangiare i funghi due volte a settimana riduce il rischio di declino cognitivo, afferma uno studio

Spesso sentiamo o leggiamo delle straordinarie proprietà benefiche di alimenti come i cavoli, broccoli o mirtilli ricchi di vitamine e antiossidanti. Una recente ricerca della National University of Singapore ha fatto luce sui benefici che anche i più "umili" funghi possono avere sulle nostre capacità cognitive. 

Secondo i ricercatori, infatti, mangiare funghi almeno due volte a settimana, fornirebbe al nostro corpo il giusto quantitativo di elementi che possono contrastare e rallentare in modo efficace il decadimento cognitivo lieve (MCI). 

via National University of Singapore

MaxPixel

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Secondo un recente studio di un team di ricerca del Dipartimento di Medicina Psicologica e Biochimica della National University of Singapore, i funghi avrebbero degli inaspettati benefici nutrizionali. Secondo i ricercatori infatti in numerose varietà di questo alimento sono presenti grandi quantità di due sostanze antiossidanti e anti-aging che possono prevenire in maniera importante il declino cognitivo di una persona. 

Lo studio è durato 6 anni ed è stato scoperto come gli anziani che consumavano due porzioni di funghi cotti a settimana, avevano il 50% di probabilità in meno di avere un deterioramento cognitivo lieve (MCI) rispetto a chi non li mangiava . 

Anche se lieve, questo disturbo è catalogato come un evidente declino delle capacità cognitive che può colpire anche la memoria e la capacità di pensiero aumentando così i rischi di Alzheimer. La quantità di funghi consumata dai volontari dell'esperimento equivarrebbe a circa 150 grammi di prodotto cotto, una scoperta considerevole se si pensa che anche una sola porzione settimanale può aiutare a combattere l'MCI.

Pixabay

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Il campione di analisi preso in esame era composto da circa 600 anziani di nazionalità cinese residenti a Singapore con età superiore ai 60 anni. Le varietà di funghi utilizzate per l'esperimento sono quelle comunemente in commercio come il Pleurotus varietà oro e ostrica, Champignon e Shiitake oltre a quelli secchi e in scatola.

Il composto comune a tutte queste specie e che i ricercatori pensano possa essere il responsabile dei benefici è l'ergotioneina, un aminoacido con proprietà antiossidanti e anti infiammatorie che gli esseri umani non possono sintetizzare naturalmente. 

Un altro fattore molto incoraggiante evidenziato dai ricercatori è legato al fatto che a livello plasmatico questo composto nei pazienti con MCI è più basso rispetto agli individui della stessa età senza problemi.

I prossimi studi potranno soltanto che fare luce ancora meglio sulla correlazione causale che c'è tra l'ergotioneina e i disturbi cognitivi, sperando che si possa arrivare anche a un risvolto concreto.