È ora di dire basta ai palloncini di plastica: liberarli in aria è prendersi gioco della natura
È il compleanno di tua nipote. Oppure è la festa di laurea di un tuo amico. O invece si tratta della celebrazione per i cinquant’anni di matrimonio dei tuoi genitori. Insomma, è una ricorrenza importante e tu vuoi festeggiarla. Hai preso da mangiare, comprato da bere, hai invitato amici e parenti e hai incartato il regalo. Ci pensi e ci ripensi e senti che manca qualcosa. Ah, già, i palloncini! Li compriamo? Ecco perché la risposta dovrebbe essere no.
Secondo uno studio condotto dall’Università della Tasmania (UTAS), nel solo stato della California ogni anno vengono venduti tra i 45 e i 50 milioni di palloncini. Questi vengono utilizzati per ogni sorta di festeggiamenti e liberati nell’aria. La fine a cui tutti vanno incontro è facile da prevedere:esplodono e cadono in acqua o nell'a,biente e restano lì per giorni (mesi). Tutto questo comporta un enorme inquinamento. Ma c’è dell’altro.
Lauren Roman, ricercatrice ornitologa della UTAS, e Chris Wilcox, professore della UTAS, hanno scoperto che ogni anno migliaia di uccelli marini ingeriscono grandi quantitativi di plastica che galleggiano in mare. A preoccupare i due studiosi non è la plastica dura, la quale risulta difficilmente ingeribile, ma la plastica morbida, quella di cui sono fatti i palloncini (ma anche buste di patatine, suole di scarpe, cavi usb). Gli uccelli marini, infatti, si fiondano su questi detriti plastici – scambiandoli per snack lasciati incustoditi – e li ingeriscono. I due ricercatori hanno scoperto che, sebbene la plastica morbida rappresenti solo il 5% delle sostanze ingerite dagli uccelli marini, essa è la cause di morte di queste specie che vivono sulla superficie delle acque nel 40% dei casi.
Come è emerso da studi simili riguardanti le tartarughe marine, le plastiche morbide, una volta ingerite, tendono a compattarsi tra loro, formando un unico blocco che può causare ostruzioni fatali nel tratto gastrointestinale degli animali che le mangiano. Osservando gli uccelli, si è visto che la plastica ingerita apparteneva, nella quasi totalità dei casi, a quella con cui vengono prodotti i palloncini.
Secondo le parole di Roman e Wilcox, la plastica ingerita è ormai una minaccia riconosciuta a livello mondiale. I due ricercatori si sono perciò detti speranzosi che i governi attuino al più presto possibile politiche di salvaguardia delle specie marine, così come viene fatto per quelle terrestri.
Noi possiamo, ad ogni modo, fare il primo passo: quando la prossima volta avrai un evento da festeggiare, evitiamo i palloncini.
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