Tutti i segreti dell'aquila arpia, il maestoso rapace dai tratti mitologici

di Alberto Ragazzini

23 Marzo 2019

Tutti i segreti dell'aquila arpia, il maestoso rapace dai tratti mitologici

La creature mitologiche hanno fin dall'antichità stuzzicato la fantasia degli scrittori classici, per questo motivo le ritroviamo spesso protagoniste all'interno di poemi e racconti epici. Tra le più famose creature di questo genere ci sono le arpie, gli immancabili esseri mostruosi della mitologia greca con corpo di uccello e volto umano. 

Nelle foreste pluviali brasiliane esiste un rapace maestoso e allo stesso tempo terrificante che conserva non soltanto nel nome alcuni dei tratti delle mitologiche arpie...

Pixabay

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Forse non tutti conosceranno l'aquila arpia una specie famosa per la sua bellezza, la grandezza e per il nome bizzarro associato alla mitologica creatura con viso di donna e corpo di uccello. Questo incredibile rapace è endemico delle foreste pluviali brasiliane anche se sono stati ritrovati esemplari in natura nelle zone del Messico, America Centrale e in altre foreste del Sud America. L'aquila arpia è il più potente tra i rapaci che abitano questi tipi di habitat anche se risulta essere leggermente più piccola dell'aquila delle Filippine. 

Questo rapace è un grandissimo predatore, gli artigli che usa per cacciare possono raggiungere i 10 cm di lunghezza più o meno quanto quelli di un orso grizzly adulto. Le sue zampe sono talmente potenti da poter cacciare anche animali della grandezza di bradipi e scimmie, anche se hanno una dieta molto variegata che consiste in volpi, armadilli e piccoli e medi mammiferi che popolano la foresta. 

Il caratteristico aspetto e colore dell'aquila arpia è molto differente nei cuccioli, Le giovani "arpie" infatti hanno un piumaggio che va dal bianco al grigio chiaro su tutto il corpo e soltanto dai quattro anni di età in poi iniziano ad "assomigliare" agli esemplari adulti. È una specie molto dipendente dai genitori: nonostante inizino a muoversi dal nido già dopo sei mesi dalla schiusa, un giovane di aquila arpia resta in prossimità del territorio della madre fino a due anni circa. 

Lo stato di conservazione di questa specie è stata indicata dallo IUCN (Unione Internazionale per la conservazione della natura) come "prossimo alla minaccia", visto il numero in natura sempre più inferiore di aquile arpie causato dalla deforestazione del proprio habitat. È nostro compito quindi cercare di preservare questa splendida specie dai tratti e dalle caratteristiche "mitologiche".