Mangiare male uccide più del fumo: 11 milioni di decessi sono riconducibili alla cattiva alimentazione, lo studio
Mangiare. Cosa c'è di più naturale? Lo facciamo istintivamente nel grembo materno, quando molte delle funzioni cerebrali e corporee sono ancora incomplete, lo facciamo dalla notte dei tempi, quando il fuoco era ancora un mistero.
Eppure, più andiamo avanti più lo facciamo peggio: l'alimentazione dell'uomo moderno è così squilibrata che per i ricercatori è responsabile di più morti del tabacco. Nessuno paese è escluso del tutto dalla questione, e alla base di questo dato c'è l'inconsapevolezza di quanto possa pesare sugli anni di vita il cibo che mangiamo.
via The Lancet
Mai come nell'alimentazione il dire e il fare sono così distanti: cosa sia più salutare lo sappiamo a menadito, ma nella quotidianità dei pasti il cibo che mangiamo è più che mai distante da quello più indicato.
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista medica Lancet ha preso in esame il regime alimentare di 195 paesi diversi, trovando in ognuno le caratteristiche di una pessima alimentazione, responsabile di milioni di morti ogni anno.
Grassi, troppo sale, carne rossa in abbondanza, fibre quasi assenti, poca frutta e verdura fresca, cibi trasformarti all'ordine del giorno: secondo i ricercatori tutto questo porta al decesso 1 persona su 5. In Europa, i paesi più virtuosi sono la Francia (89,1 decessi per cattiva alimentazione su 100.000 persone), la Spagna (89,5 su 100.000) e l'Italia (107.000). Il paese con il minor numero di decessi legati all'alimentazione è Israele con 89 casi su 100.000; tra i peggiori gli Stati Uniti con un punteggio di 171 – mentre all'ultimo posto l'Uzbekistan con 892 decessi.
Nella vita di tutti i giorni spesso chiudiamo un occhio su quello che mangiamo, prediligendo la velocità del pasto e la praticità di preparazione: a pagarne direttamente le spese, però, è solo il nostro organismo. Il cibo ha degli effetti a lungo termine che pesano sugli anni di vita: passare ad un'alimentazione più sana non può essere un obiettivo futuro, ma un'abitudine giornaliera del presente.
Scegliere un pasto congelato, a lunga conservazione o eccessivamente trasformato, a scapito di frutta, verdura, pesce e cereali, porta al decesso un numero di persone che si aggira intorno agli 11 milioni ogni anno.
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