Scomparsa la seconda colonia più grande al mondo di pinguini imperatore: la causa sono i cambiamenti climatici
Fin da quando l'allarme dei cambiamenti climatici suonava ai più scettici come un modo per distogliere l'attenzione da temi più importanti, abbiamo sempre saputo dello scioglimento dei ghiacciai. In relazione a questo tragico evento abbiamo sempre pensato all'innalzamento del livello del mare – e la conseguente immersione di alcune città costiere –, ma si è riflettuto molto poco su quali conseguenze potesse avere sugli animali.
Con la recente notizia della scomparsa della seconda colonia più grande al mondo di pinguini imperatori, proprio a causa dei cambiamenti climatici, siamo costretti a pensarvi – stavolta più seriamente.
La notizia è stata diffusa da un articolo pubblicato sulla rivista Antarctic Science, redatto da una squadra di ricercatori britannici addetti allo studio dei territori dell'Antartide.
Si parla di un evento catastrofico che, nel 2016, ha coinvolto la piattaforma di ghiaccio di Brunt, nel mare di Weddel, un'area a ridosso dell'Antartide: sullo spesso strato di ghiaccio ogni anno venivano a deporre le uova i pinguini imperatore, in particolare i membri della seconda colonia di pinguini imperatore più vasta del mondo.
Deporre le uova direttamente sul ghiaccio, e non tra le rocce, è una peculiarità di questa specie. Purtroppo, la colonia non deve aver fatto i conti con i cambiamenti climatici e quindi con lo scioglimento della piattaforma destinata ad accogliere i pulcini.
È accaduto, infatti, che la piattaforma si sia fatta negli anni troppo sottile per sorreggere il peso dell'intera colonia, finendo per disintegrarsi: questo episodio, avvenuto nel 2016, ha causato l'annegamento di tutti i pulcini, ancora troppo piccoli per affrontare un simile incidente.
Insieme ai cuccioli, numerosi adulti devono essere rimasti feriti. È così che, secondo i ricercatori, è stata cancellata la seconda colonia più grande al mondo di pinguini imperatori, costituita negli anni precedenti anche da 25.000 esemplari.
Dal tragico evento, non c'è stata più traccia di alcun pinguino imperatore nella zona, né di nuove formazioni di ghiaccio.
I ricercatori lanciano un allarme: quello dei pinguini, seppur catastrofico, potrebbe non essere un caso isolato. In futuro, a causa del progressivo aumento della temperatura terrestre, sempre più specie potrebbero avere difficoltà a riprodursi o incorrere in incidenti. A voler tirare giù qualche dato, è stimato che entro la fine del secolo molte specie di animali perdano tra il 50 e il 70% della loro popolazione mondiale.
I cambiamenti climatici sono molto di più che sentire troppo caldo o troppo freddo.
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