L'Australia vuole eliminare 2 milioni di gatti lanciando salsicce avvelenate dagli aerei
L'Australia è un continente molto esteso, caratterizzato da un florido ambiente naturale in cui le specie animali e vegetali si sono evolute in autonomia rispetto al resto del mondo, arrivando a generare processi naturali e adattamenti assolutamente specifici. Questo aspetto rende la natura australiana particolarmente vulnerabile quando viene introdotta una specie alloctona, perché facilmente quest'ultima riesce a sopraffare le specie endemiche incapaci di difendersi.
È accaduto ad esempio con i conigli, che furono rilasciati nell'ambiente nel XVIII secolo e divennero una piaga grazie all'assenza di predatori naturali; e sta accadendo in questo momento con i gatti, introdotti dagli uomini nel 17esimo secolo. Alcuni di essi si rinselvatichirono andando a popolare anche le zone più remote dell'Australia fino a colonizzare il 98% del continente, con conseguenze immaginabili.
via The Independent
Brisbane City Council/Wikimedia
Lasciati a loro stessi, i gatti hanno iniziato a proliferare in maniera incontrollata. L'abbondanza di prede e la quasi assenza di rivali nella predazione li hanno resi una specie invincibile, al punto che, stando alle stime, il loro numero si aggira tra i 2 e i 6 milioni in tutto il continente. E come tutti sappiamo bene, i gatti sono predatori incredibili. Sempre secondo le stime, i felini uccidono più di 300 milioni di uccelli (un milione al giorno) e oltre 600 milioni di rettili ogni anno; inoltre secondo i ricercatori hanno avuto un ruolo determinante nel portare all'estinzione circa 20 specie di mammiferi.
Tutti questi dati hanno fatto allarmare le istituzioni al punto che, dal 2015 ad oggi, sono stati introdotti vari e a volte discutibili metodi per contenere la popolazione di gatti, allo scopo di eliminarne – questo il piano del governo – 2 milioni di esemplari entro il 2020.
Il metodo che sta facendo più discutere a livello mondiale è sicuramente quello di lanciare dagli aerei delle appetitose salsicce avvelenate nelle zone maggiormente colpite dall'invasione felina. Dopo averle ingerite, i gatti muoiono nell'arco di 15 minuti.
Ovviamente non sono mancate e non mancano le critiche a livello globale, con raccolte di firme e condanne da molti personaggi famosi, che accusano l'Australia di aver trascurato troppo a lungo il problema.
Purtroppo, come sottolineano gli esperti, il metodo della sterilizzazione è ormai inefficace: i gatti possono arrivare a vivere per 15 anni, quindi, anche se virtualmente si riuscisse a sterilizzarli tutti, il problema ad oggi rimarrebbe.
Anche la possibilità che le salsicce uccidano altre specie sembra essere stata presa in considerazione dai ricercatori che hanno escogitato il piano, poiché probabilmente quelle perdite sarebbero compensate dagli effetti della diminuzione della popolazione di gatti.
Insomma, se da una parte certamente l'idea di avvelenare dei gatti – che l'uomo stesso ha liberato e fatto diventare una piaga – suona come una soluzione posticcia e crudele, dall'altra vi è la necessità di preservare un ecosistema unico al mondo, come molti cittadini australiani ribadiscono. Riusciremo mai a capire che prevenire è meglio che curare?