Non solo la Barriera Corallina: anche la foresta pluviale più vecchia del mondo sta scomparendo, ma nessuno agisce
Un pianeta in rapido riscaldamento come il nostro a causa degli effetti disastrosi dell'inquinamento ambientale sta soffrendo per la perdita di uno dei suoi ecosistemi più inestimabili come la Barriera Corallina, ormai ridotta all'osso e con metà della sua flora e fauna sottomarina irrimediabilmente perduta. Ma forse quello che tutti non sanno è che, a circa 450 chilometri di distanza, stiamo perdendo anche la foresta pluviale più vecchia del mondo.
La foresta pluviale di Daintree, situata nei tropici umidi a nord dell'area del Queensland, in Australia, è una meraviglia naturale inestimabile dalla veneranda "età" di 150 milioni di anni; anche se questa regione rappresenta soltanto lo 0,1 % della superficie dell'intero continente dell'Oceania essa contiene però il 50% delle specie di uccelli presenti in tutto il continente, il 60% delle sue farfalle, il 41% dei pesci d'acqua dolce e oltre un terzo dei mammiferi presenti nel territorio australiano. In un recente sondaggio la foresta di Daintree è stata inoltre classificata come la seconda area naturale più inestimabile del pianeta. E sta lentamente scomparendo di fronte ad un futuro incerto.
Uno studio intrapreso dalla James Cook University ha affermato che, a meno che non vengano prese delle misure straordinarie dall'effetto immediato, la foresta pluviale più antica del mondo potrebbe perdere metà delle sue specie endemiche entro la fine del secolo.
Durante l'estate del 2018, i tropici umidi del Queensland hanno registrato una temperatura massima di 39 gradi, e le ondate di calore record per l'area potrebbero essere state una delle cause maggiori della progressiva scomparsa della fauna di Daintree. Senza un posto dove nascondersi, difatti, molte delle specie dei tropici hanno rifuggito il caldo intenso degli anni passati cercando l'accoglienza e la frescura degli alberi nelle zone più fitte, evitando le cime più alte già arroventate dalle temperature elevate. Secondo lo studio dell'università australiana, metà delle specie endemiche potrebbero scomparire più velocemente di quanto si pensi.
Un caso emblematico è quello dei lemuroidi dell'area come l'opossum del fiume Ring e l'opossum verde, a rischio estinzione addirittura entro il 2022.
Una dichiarazione del sito del patrimonio mondiale dei tropici umidi del Queensland sottolinea come, a differenze delle iniziative spese negli scorsi anni per la salvaguardia della Barriera Corallina, solo una minima parte è stata dedicata invece all'attenzione verso lo stato incerto ed oscuro in cui versa la foresta pluviale di Daintree.
Un chiaro segno delle conseguenze irreparabili dei cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova gli equilibri ambientali del nostro pianeta. Il nostro augurio è quello che si possa cambiare rotta nel minor tempo possibile, prima che sia troppo tardi.
Source:
- https://www.worldheritageoutlook.iucn.org/explore-sites/wdpaid/17757
- https://www.nationalgeographic.com/magazine/2018/08/explore-atlas-great-barrier-reef-coral-bleaching-map-climate-change
- https://www.wettropics.gov.au/site/user-assets/docs/2019.04.29%20WTMA%20board%20climate%20change%20statement.pdf