Un uccello estintosi 136.000 anni fa è "risorto" grazie al fenomeno dell'evoluzione iterativa

Marco Renzi image
di Marco Renzi

14 Maggio 2019

Un uccello estintosi 136.000 anni fa è "risorto" grazie al fenomeno dell'evoluzione iterativa

Se pensate che la capacità di risorgere dalle proprie ceneri appartenga solo alla creatura mitologica che conosciamo col nome di fenice, sappiate che vi è un altro uccello che, stando alle opinioni degli esperti, ha compiuto negli ultimi millenni lo stesso prodigioso percorso: si tratta del rallide noto come il rallo di Cuvier, una specie terricola che ha fatto il suo ritorno dopo la sua estinzione, avvenuta 136.000 anni fa. Come ha fatto? La risposta risiederebbe nel fenomeno dell'evoluzione iterativa.

via Zoological Journal

Charles J Sharp/Wikipedia 

Charles J Sharp/Wikipedia 

Il rallo di Cuvier (Dryolimnas cuvieri, in inglese "white-throated rail") è originario del Madagascar, e da qui in tempi antichissimi era solito spostarsi su isole e coste anche molto distanti. Alcuni esemplari migrarono migliaia di anni fa verso est, arrivando sull'atollo corallino Aldabra e qui, in assenza di predatori, si evolvettero fino a perdere l'abilità di volare. La loro storia non ebbe però un lieto fine (almeno per il momento), poiché un innalzamento degli oceani sommerse totalmente l'atollo, decretando la fine di tutte le specie terricole su di esso presenti.

Totodu74/Wikimedia

Totodu74/Wikimedia

Trascorso qualche migliaio di anni, l'atollo riemerse dalle acque, le specie tornarono, e ricominciò il delicato ed inesorabile processo dell'evoluzione. Ciò che però ha lasciato i ricercatori increduli è che, confrontando i fossili antecedenti e posteriori alla scomparsa dell'atollo, sembra proprio che lo stesso uccello terricolo si sia evoluto due volte, nella stessa maniera, a distanza di poche migliaia di anni.

Si tratterebbe infatti di un esempio di evoluzione iterativa: partendo da un antenato simile, e con le stesse condizioni climatiche e di predatori, il rallo di Cuvier si è evoluto di nuovo arrivando ad essere praticamente identico (perdendo quindi nuovamente la capacità di volare) a quello presente prima dell'inondazione.

Insomma, nonostante l'evento traumatico dell'inondazione, il rallo non si è dato per vinto, ed è risorto dalle sue ceneri proprio come la mitologica fenice.