Le abitudini tipiche della depressione occulta: come individuarle e come aiutare chi ne è affetto
Si può essere depressi ma allo stesso tempo allegri e gioviali? Purtroppo sì, se siamo colpiti da depressione occulta. Dall'esterno è meno evidente, certo, ma si tratta di una patologia grave quanto la "normale" depressione. Anzi, in alcuni casi può portare a conseguenze peggiori.
Chi ha avuto a che fare con persone depresse sa che ci sono abitudini e caratteristiche specifiche che le contraddistinguono. Per loro, è difficile trovare fiducia e speranza, così come è quasi impossibile guardare le cose con ottimismo.
Ma se davanti a noi trovassimo una persona che ostenta sentimenti positivi e in realtà dentro di sé è depressa e triste? È in questo caso che occorre riconoscere i sintomi di questo occultamento prima che sia troppo tardi.
Le persone estroverse e allegre, se colpite da depressione, impiegano più tempo degli introversi a superare le loro difficoltà. Essendo tendenzialmente portati ad avere un approccio positivo verso la vita, non sapranno bene come gestire grandi delusioni e tristezze croniche.
Chi ha una depressione latente, poi, spesso si vergogna di mostrare un cambiamento. Se è una persona contraddistinta da allegria costante, infatti, avrà paura di non essere accettata nella sua "nuova" veste fragile e triste.
Ansia, discorsi su situazioni passate irrisolte, cambiamenti improvvisi nelle espressioni, nell'umore o anche nel modo di mangiare: tutte queste piccole cose possono rivelarsi segnali di allarme per rintracciare la depressione occulta in chi ci circonda.
Ma non è tutto. Anche se sono difficili da "decifrare", possono esserci ulteriori sintomi di depressione nascosta. Ad esempio, se vediamo un amico o un parente scoraggiarsi più facilmente che in passato per una cosa che prima lo entusiasmava, sarebbe il caso di indagare più a fondo sui motivi di questo comportamento.
Nascondere la tristezza concentrandosi sulla cura - a volte maniacale - del proprio aspetto fisico è poi un altro segno caratteristico di qualcosa che non va, insieme a rabbia improvvisa, irritabilità inaspettata e sonno disturbato. Questi ultimi sono problemi da non attribuire soltanto a uno stress passeggero, ma magari a un disagio costante e presente.
Se ci accorgiamo che davanti a noi abbiamo un parente, un amico o un conoscente che ostenta allegria ma che nasconde dei problemi irrisolti, per il suo benessere iniziamo a prestargli attenzione.
Magari sulle prime possiamo cercare un canale di comunicazione che non lo faccia sentire "scoperto", ma che riesca a farlo aprire gradualmente, incoraggiandolo a farsi aiutare.
Creare fiducia è quindi fondamentale. Sicuramente non sarà una passeggiata, ma se la persona che vogliamo aiutare ne trarrà dei benefici e riuscirà a superare i suoi problemi, ne sarà valsa la pena.