Al vaglio un vaccino contro il cancro che sta dando ottimi risultati sull'uomo: ecco come funziona
Sarebbe bello pensare di potersi semplicemente vaccinare contro il cancro. Le malattie tumorali rappresentano da sempre una vera e propria piaga, in grado di colpire in maniera indistinta persone di ogni genere, età e provenienza. Anche se la ricerca medica compie costanti e notevoli passi avanti, soltanto nel 2018 le diagnosi di cancro sono state oltre 18 milioni in tutto il mondo.
Una sperimentazione conclusa di recente dai ricercatori dell'ospedale Mount Sinai di New York, guidati dalla Dottoressa Linda Hammerich, potrebbe però dare nuove speranze nella lotta a queste patologie.
Come succede per il morbillo, la varicella, l'epatite e le altre malattie contro cui possiamo vaccinarci, i ricercatori statunitensi hanno sperimentato un sistema per colpire da vicino il tumore, distruggendo le cellule malate e stimolando il sistema immunitario a produrne delle nuove.
Lo hanno definito vaccino in situ, ovvero direttamente sul posto dove il cancro si è sviluppato.
Il trattamento si articola in più fasi. All'inizio, si somministrano al paziente una serie di stimolanti che riescono a far attivare le cellule del nostro sistema immunitario preposte a combattere le disfunzioni dovute al cancro.
Cancer Institute of Colombia/Flickr
In seguito, si procede con un secondo stimolante, iniettato sempre dove si trova il tumore. Questa seconda sostanza attiva le cellule denditriche, che istruiscono le cellule T del sistema immunitario a uccidere quelle cancerose, risparmiando invece le sane.
Sostanzialmente, così facendo si insegna al corpo a riconoscere le cellule tumorali, a trovarle e a distruggerle, non solo dove il cancro si è concentrato, ma anche nel resto del corpo. Proprio come avviene quando ci si vaccina contro altre malattie.
Sembra quasi incredibile, ma i test effettuati su undici pazienti con linfoma hanno avuto esiti molto positivi. La guarigione, infatti, è risultata completa da qualche mese a un anno di tempo. Così, la sperimentazione è stata estesa anche a persone affette da cancro al seno, alla testa e al collo.
L'ottimismo dei ricercatori, in questo senso, è altissimo. Se gli esperimenti dovessero continuare a dare buoni risultati, una terapia del genere rappresenterebbe senza dubbio un nuovo punto di partenza per lottare contro i tumori e salvare delle vite.