7 ragioni che spingono i dipendenti ad abbandonare il posto di lavoro, anche quando lo amano

di Giuseppe Varriale

22 Maggio 2019

7 ragioni che spingono i dipendenti ad abbandonare il posto di lavoro, anche quando lo amano

Il lavoro rappresenta uno degli aspetti più importanti della vita: ci permette di vivere ed è al lavoro che passiamo buona parte della giornata. Per questo è importante che il lavoro che scegliamo, oltre ad un buono stipendio, ci offra anche una sensazione di benessere, di piacere e di gioia. Insomma, è importante che ci piaccia.

Tuttavia, può capitare che il lavoro dei nostri sogni diventi causa di stress eccessivo. Ecco 7 buone ragioni per abbandonare un lavoro, anche e questo nonostante tutto ci piaccia!

Pexels

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1) Stagnazione. Immaginate per un attimo che il lavoro che ora vi piace debba essere per sempre quello che farete nei prossimi 30 anni: senza possibilità di avanzamento, senza cambiamenti importanti, seduti sempre sulla stessa poltrona. Vi sentite soffocare? Ecco, questa può essere una buona ragione per lasciare il vostro attuale lavoro.

2) Troppo lavoro. Un lavoro può essere piacevole, bello ed interessante quanto si vuole. Se, però, occupa 10, 12 ore della nostra vita ogni giorno, è davvero stressante.

3) Vaghe illusioni. Non è difficile trovare annunci nei quali vengono decantati le aspirazioni, le opportunità e l'aspetto etico dell'azienda che assume. Spesso, questi annunci lasciano trapelare l'idea che lavorare per quella determinata azienda porti a grandi soddisfazioni lavorative e ad una enorme crescita professionale. Purtroppo, la realtà è che questi annunci sono spesso mendaci e servono solo ad accaparrarsi quanta più manodopera a basso costo è possibile.

4) Importa più il fatturato che le persone. Può capitare di lavorare in un'azienda in cui l'aspetto fondamentale è il fatturato. In casi simili, gli impiegati vengono visti esclusivamente come mezzi e mai come risorse. Viene voglia di andare via già solo a parlarne.

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5) Mancanza di gratificazioni. I dipendenti non chiedono tanto: solo un piccolo bonus quando portano a termine un lavoro particolarmente duro o una semplice gratificazione morale che aumenti la loro autostima. Se manca anche questo piccolo incentivo, è ovvio che decidano di lasciar perdere il lavoro.

6) Politiche aziendali non proprio oneste. Lavorare per una buona azienda è una soddisfazione, a prescindere dallo stipendio. Se l'azienda ha però un comportamento poco chiaro con i clienti o con i fornitori, questo farà sentire i lavoratori a disagio e porterà i migliori a cercare datori di lavoro che godano di maggiore credibilità.

7) Un sistema gerarchico troppo soffocante. Va bene avere un supervisore o, comunque, qualcuno che controlli l'andamento del lavoro. Ma gli impiegati più diligenti e attenti hanno anche bisogno di fiducia e di una certa dose di autonomia. Se queste mancano, si stancano e vanno in cerca di altro.

Lasciare il lavoro è sempre complicato, soprattutto in periodi di crisi, tuttavia, come avrete letto in questo interessante articolo, è pur vero che qualche volta può anche dimostrarsi una grande idea!