Una studentessa di 23 anni afferma di aver scoperto il processo per trasformare la plastica in materiale biodegradabile

di Simone Fabriziani

21 Maggio 2019

Una studentessa di 23 anni afferma di aver scoperto il processo per trasformare la plastica in materiale biodegradabile

Una soluzione all'inquinamento da plastica che da decenni affligge i nostri mari? Potrebbe essere arrivata da una studentessa di soli 23 anni che ha scoperto con grande successo come ridurre quello che sembra il materiale non bio-degradabile tra i maggiori responsabili della dispersività della problematica green che tanto ci sta a cuore.

La ventitreenne Miranda Wang ha difatti trovato il modo di "degradare" la plastica senza usare materiali diretti o derivato dal petrolio.

via CNN

BioCellection

BioCellection

Il materiale di cui è fatta la plastica di ogni tipologia è costituito da lunghissimi polimeri, ossia delle catene chimiche no bio-degradabili la cui "cancellazione" dall'ambiente risulta estremamente complessa; le scoperte innovative di Miranda Wang però sembrano riuscire a "spezzare" le lunghe catene di polimeri tenute assieme dai più che resistenti atomi di carbonio in questa maniera:

"Abbiamo identificato un catalizzatore che taglia le catene polimeriche per innescare una reazione a catena intelligente, a pressione atmosferica e ad una temperatura che può essere gestita da un bollitore. Una volta che il polimero si rompe in pezzi con meno di 10 atomi di carbonio, l’ossigeno dell’aria si aggiunge alla catena e forma preziose specie di acidi organici che possono essere raccolte, purificate e utilizzate per realizzare i prodotti che amiamo”

BioCellection

BioCellection

Ad affermarlo è proprio Miranda Wang sul sito ufficiale della sperimentazione tecnologica BioCellection. I catalizzatori usati da questa nuova tecnologia vengono sfruttati per modificare il meccanismo delle funzioni "vitali" delle catene di polimeri , ma non è l'unico vantaggio: a temperature basse per l'ambiente e a costi ridotti, questi catalizzatori possono essere "riutilizzati" a fine reazione per cicli successivi. Il vantaggio per la salvaguardia dell'ambiente? Si recuperano in questo modo prodotti utili per altre tipologie di applicazioni e sopratutto non sono derivati dal petrolio.

La dimostrazione pilota del processo di "taglio" delle molecole della plastica promette di convertire 17 tonnellate di rifiuti di plastica in 6 tonnellate di sostanze chimiche di valore in 3 mesi. Un gran bel traguardo all'orizzonte per una sperimentazione scientifica che ha come obiettivo l'espansione della ricerca verso il riciclo di nuovo materiale plastico, un traguardo che speriamo possa diventare effettiva ed efficace realtà.