La frutta fresca arriva finalmente nelle scuole italiane, ma perché è tagliata a fette e imbustata nella plastica?
Si chiama "Frutta e verdura nelle scuole" il progetto del Ministero delle Politiche Agricole promosso e portato avanti per incrementare il consumo di frutta e verdura fra i bambini, favorendo abitudini alimentari sane.
Un'iniziativa lodevole, educativa e utile, considerando quanto siano diffusi fra i più piccoli i cosiddetti cibi spazzatura, ricchi di conservanti, grassi e coloranti.
Tuttavia, a fronte di un progetto così positivo, quando frutta e verdura sono cominciate ad arrivare nelle scuole che hanno aderito, ci sono state delle brutte sorprese.
Genitori e insegnanti sono rimasti di stucco quando hanno visto mele, pere e le altre primizie di stagione consegnate ai loro figli in asettici sacchetti di plastica.
I dubbi sono quindi sorti in maniera legittima. Come può un progetto che promuove natura, genuinità e valorizzazione dei prodotti salutari non tener conto del problema dello smaltimento della plastica?
I sacchetti, come qualsiasi altro oggetto di uso quotidiano fatto di plastica, rientrano nelle cose difficili da smaltire e che, fra non molti anni, potrebbero portare a conseguenze catastrofiche per fiumi, laghi e mari dove vanno a finire.
Queste bustine di plastica possono inoltre favorire muffe e contaminazioni, invece che difendere i prodotti, per via della loro chiusura ermetica che non fa circolare l'aria e può far accumulare umidità.
Non è finita. Le polemiche hanno riguardato anche l'origine di frutta e verdura. Nelle presentazioni ufficiali, si parla di prodotti genuini e di provenienza locale. Gli snack che arrivano agli alunni, però, sono già tagliati a fette e non risultano nemmeno biologici o a km zero.
Il problema dell'imballaggio, tuttavia, risulta il nodo più importante su cui intervenire. Immaginiamo quanti sacchetti di plastica derivanti da questa iniziativa vengano diffusi nell'ambiente giorno dopo giorno.
Un progetto che racchiude nobili propositi non può e non deve essere causa di problemi su cui le istituzioni dovrebbero invece proporre soluzioni.