Piatti commestibili e biodegradabili per un futuro senza plastica: ecco come sono fatti
Dopo la pietanza, mangeremo anche piatto, coltello e forchetta. Non è un modo di dire per far capire quanto siamo affamati, ma una realtà che potrebbe verificarsi in un futuro non troppo lontano.
Ebbene sì: per evitare sprechi e soprattutto inquinare meno, esistono piatti e posate speciali, commestibili e biodegradabili, realizzati in crusca di frumento pressata.
Addio alla plastica e largo all'ecosostenibilità. E cosa c'è di più sostenibile di oggetti che, oltre ad assolvere la loro funzione di contenitori e utensili, servono anche a nutrirci, per giunta in maniera salutare? Vediamo allora quali sono i segreti di queste invenzioni rivoluzionarie.
via Biotrem
I piatti e le posate in crusca di frumento sono prodotti in Polonia dall'azienda Biotrem e sono già esportati in grandi quantità. L'idea geniale è venuta a Jerzy Wysocki, che ne ha sviluppato anche la tecnologia adatta per produrli.
Comprimendo la crusca di frumento a uno specifico punto di pressione e temperatura, si otterrà un piatto piano, una ciotola, un coltello o una forchetta. La dissoluzione di questi oggetti, poi, avviene al massimo entro un mese. Ogni piatto costa circa 15 centesimi di euro, sicuramente più di un normale piatto di plastica.
È evidente, tuttavia, che una produzione in larga scala porterebbe a una diminuzione dei costi. Inoltre, gli oggetti di plastica portano con sé tutta una serie di costi "nascosti", in termini di smaltimento, inquinamento e riciclo, che questi utensili biodegradabili eliminerebbero.
Dalla Biotrem fanno sapere che nei loro piani c'è anche la produzione di piatti in mais, avena, orzo e altri prodotti naturali al 100%.
Sprechi, inquinamento ed eccessiva diffusione della plastica possono essere arginati. Proprio grazie a idee e invenzioni come queste, sappiamo che è possibile farlo attraverso strade nuove e intelligenti.