La Francia si schiera con le api: vietato l'uso dei 5 pesticidi responsabili del loro sterminio
Se ne parla da tempo, ma il problema purtroppo è spesso sottovalutato e in via di peggioramento. Le api, insieme a molti altri insetti impollinatori, stanno scomparendo.
Con lo spopolamento degli alveari, il Pianeta rischia pesanti conseguenze in termini di biodiversità ed equilibrio ambientale, oltre a danni economici e per l'alimentazione degli uomini.
L'allarme è già stato lanciato dalle Nazioni Unite: il 40% degli impollinatori rischia l'estinzione in tutto il mondo. Le cause? Come spesso accade, a danneggiare i delicati equilibri naturali sono le attività umane. Di recente, tuttavia, un segnale positivo è arrivato dalla Francia.
via telegraph.co.uk
I pesticidi sono il principale nemico degli insetti impollinatori. Il loro uso - e abuso - senza regolamentazioni precise, per favorire coltivazioni sempre floride (anche in maniera innaturale), mette a serio rischio la salute di tutte le creature che si nutrono su fiori e piante.
Queste pericolose sostanze chimiche agiscono sul sistema nervoso centrale degli insetti, causando disorientamento e minore fertilità. Letteralmente, api e altri impollinatori non riescono più a capire dove sono, né a tornare da dove sono venuti, e spesso finiscono per non farcela.
La Francia è stato uno dei primi Paesi d'Europa a rendere diffuso l'utilizzo dei pesticidi, nonché uno dei primi luoghi in cui le api hanno subito le conseguenze più gravi. Dopo anni di sensibilizzazione sul tema e battaglie portate avanti da associazioni ambientaliste e animaliste, proprio da qui sembra partire un segnale di svolta.
Sono ben cinque, le sostanze recentemente messe al bando nel Paese. Si tratta dei pesticidi neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam, thiacloprid e acetamiprid), che hanno dato un notevole contributo in negativo allo spopolamento degli alveari, poiché riescono a contaminare anche piante e campi distanti da dove sono stati applicati.
Già tre di queste cinque sostanze sono state messe al bando dall'Unione Europea, ma la Francia ha deciso di andare oltre, vietandole in blocco.
Un segnale forte e concreto, che si spera venga preso in considerazione al più presto anche da altri Paesi, in Europa e nel mondo. Solo così, e rinunciando a un po' di profitti in nome dell'ambiente, si potrà preservare il nostro Pianeta da un'ulteriore, gravissima catastrofe ambientale.