I volontari ripuliscono una spiaggia dai rifiuti e si ritrovano in mano imballaggi di 40 anni fa
A volte ci sono discorsi che si etichettano - con troppa superficialità - come noiosi, magari esagerati, se non addirittura allarmisti.
Pensando a quello che consumiamo e gettiamo ogni giorno, specie se si tratta di plastica, spesso ci siamo sentiti dire che bisogna fare la massima attenzione, poiché i tempi che gli oggetti impiegano per disintegrarsi sono lunghissimi.
Fino a 500 anni per le bottiglie, 150 per i sacchetti, 10 anni per le lattine, ben 5 per una gomma da masticare e fino a 4000 per il vetro. Sono cifre che fanno rabbrividire, e diventano ancora più preoccupanti quando davanti a noi troviamo conferme e prove pratiche, come è successo in Messico.
Quello che hanno vissuto centinaia di volontari riuniti sulla Gaviota Beach di Mazatlan in occasione del World Oceans Day, è stato un vero e proprio tuffo nel passato.
Un triste deja-vu che non avrebbero mai voluto provare, perché mentre pulivano la spiaggia hanno rinvenuto centinaia di imballaggi di plastica, bottiglie e lattine risalenti agli anni Ottanta e Novanta. 480 chili di immondizia in totale, tra materie plastiche, mozziconi di sigaretta e vetro.
Se pensate che, in fondo, non ci sia nulla di strano, vi sbagliate. Certo, è noto che questi oggetti impieghino tempi interminabili a degradarsi, ma trovarsene davanti un riscontro effettivo conferma tutto ciò per cui ci si preoccupa.
I cosiddetti "allarmismi" non sono affatto tali, così come non è esagerato affermare che siamo in una situazione di emergenza. E non si tratta solo del Messico. Molte zone del mondo versano in condizioni simili, magari trascurate per anni, senza contare le tonnellate di plastica che vagano per oceani, fiumi e laghi.
L'inquinamento plastico ha raggiunto livelli intollerabili, ed è un problema che rispecchia pienamente la scarsa volontà di impegno che per anni ha caratterizzato il genere umano sul tema. Per questo, sarebbe proprio ora di cambiare rotta...