Morgan Freeman ha trasformato il suo gigantesco ranch in un santuario per le api
Il problema dell'estinzione degli insetti impollinatori e dello spopolamento degli alveari è un'emergenza ambientale sempre più evidente in tutto il mondo.
Se ne parla da molto tempo, ma la situazione, col passare degli anni, si sta facendo via via più preoccupante. Un'eventuale scomparsa delle api e degli altri preziosissimi impollinatori potrebbe essere reale, e causare squilibri dannosi non solo per gli ecosistemi, ma anche per l'uomo, le sue attività e la sua alimentazione.
Qualsiasi iniziativa intrapresa in favore dei piccoli insetti gialli e neri rappresenta quindi un ottimo punto di partenza per contribuire, anche in maniera personale, al loro ripopolamento. Ancora meglio quando questi gesti vengono compiuti da personaggi famosi, che possono diventare esempi per molte persone.
via Forbes.com
È il caso di Morgan Freeman, celebre star di Hollywood che ha deciso di "dedicare" oltre 124 acri del suo ranch nel Mississippi proprio alle api.
Come? Installandoci ben 26 alveari e piante di trifoglio, magnolie e lavanda e creando un habitat perfetto. L'attore nutre le api con una miscela a base di zucchero e acqua, in modo da farle adattare al clima del Mississippi, area degli Stati Uniti dove le api non sono storicamente molto presenti.
Ogni alveare di Freeman ospita da 10mila a 60mila api: una popolazione davvero numerosa, di cui l'attore va molto fiero. "Non ci rendiamo conto che le api sono il fondamento della crescita del Pianeta e della sua vegetazione" ha detto durante un'intervista. "Dobbiamo fare uno sforzo collettivo per tenerle in vita".
Tra le api di Freeman ce ne sono anche di selvatiche, ossia quelle che, secondo gli scienziati, sono a maggiore rischio di estinzione.
Morgan Freeman non è l'unico attore famoso ad essersi scoperto apicoltore. Scarlett Johansson, Leonardo Di Caprio e Martha Stewart sono altri nomi noti che allevano api nelle loro proprietà.
Pesticidi, inquinamento e cambiamenti climatici sono tutte conseguenze di attività svolte senza troppe cautele e per il mero profitto umano. Non è più tollerabile, però, continuare in questo modo, e segnali come questo fanno ben sperare in comportamenti futuri più attenti e sostenibili.
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