Questa orsa polare ha viaggiato per 1600 chilometri in cerca di cibo: era così debole che a malapena poteva muoversi

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di Lorenzo Mattia Nespoli

19 Giugno 2019

Questa orsa polare ha viaggiato per 1600 chilometri in cerca di cibo: era così debole che a malapena poteva muoversi

A prima vista potrebbe sembrare un'immagine suggestiva, quasi surreale o proveniente da un sogno a occhi aperti. Un orso polare che cammina per le strade di una città non è certo uno spettacolo che capita di vedere tutti i giorni.

È proprio quello che è successo a Norilsk, città russa della Siberia settentrionale, uno degli insediamenti più popolati oltre il Circolo Polare Artico e fra quelli più a nord dell'intero Paese.

Certo, chi abita in un luogo del genere è abituato a temperature rigidissime e clima polare, ma sono rimasti ugualmente sbalorditi nel trovarsi davanti a questa scena.

 

 

via Reuters.com

Ahmad Mosen/Facebook

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L'orso, una femmina adulta, vagava per le strade affamato e indebolito. L'animale non si è trovato lì per una "visita di piacere", ma per tragiche necessità, ancora una volta collegabili ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale.

Con lo scioglimento sempre più veloce dei ghiacci artici, per gli orsi polari sopravvivere è sempre più una sfida quotidiana. Le superfici gelate si riducono, mentre aumentano quelle sommerse, rendendo ogni spostamento un rischio per l'incolumità. Ne consegue che cacciare, per loro, è complicatissimo, e non riescono ad accumulare le riserve energetiche necessarie.

Secondo quanto è stato ricostruito, l'orsa polare avrebbe camminato per un tragitto di ben 1600 chilometri, dalle coste dell'Oceano Artico fino alla città siberiana, proprio per trovare qualcosa da mangiare.

C'est assez/Facebook

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Ovviamente, un passo dopo l'altro, si è disorientata per poi perdersi completamente, arrivando in Siberia con la salute gravemente compromessa dalla fame.

L'orsa è ora monitorata dalle autorità locali, per evitare che possa reagire in maniera aggressiva contro chi tenta di avvicinarsi. In attesa della decisione del governo centrale russo su un eventuale "rimpatrio" fra i ghiacci o su un trasporto allo zoo di Krasnoyarsk, il destino del grande mammifero appare ancora incerto.

Di sicuro sappiamo che, se i ghiacci continueranno a sciogliersi ai ritmi a cui oggi li stiamo perdendo, non sarà raro vedere altre scene simili, magari a distanze sempre più grandi dall'habitat naturale di questi animali possenti, ma fragili.

Marita Guadalupe/Facebook

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