Uno studente di 17 anni ha scoperto come eliminare le microplastiche dall'acqua usando un magnete

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di Marco Renzi

06 Agosto 2019

Uno studente di 17 anni ha scoperto come eliminare le microplastiche dall'acqua usando un magnete

All'incirca dal 2017 la comunità scientifica ha portato all'attenzione globale un problema diffuso e di difficile soluzione: le microplastiche (cioè particelle piccolissime di plastica) che si sono diffuse in tutti gli angoli del pianeta arrivando nei nostri piatti (all'interno degli animali che mangiamo) e nella stessa acqua che beviamo. Molti sono ormai i report che lanciano l'allarme sul problema: dalle stime risulta che ci sarebbero tra i 15 e i 51 miliardi di pezzetti di plastica sparsi sulla Terra, per un peso complessivo che si attesta tra le 93 mila e le 236 mila tonnellate.

Fionn Ferreira 

Fionn Ferreira 

Le soluzioni proposte vanno in due direzioni: da una parte si cerca di ridurre la formazione delle microplastiche, producendo, utilizzando e disperdendo meno plastica; dall'altra si cercano modi per isolare ed eliminare quelle già presenti nell'ambiente, in modo che facciano meno danni possibili.

La soluzione proposta da Fionn Ferreira, uno studente irlandese, trova applicazione in entrambi questi approcci: il ragazzo ha inventato un metodo per filtrare le microplastiche usando i ferrofluidi, cioè composti di nano-particelle ferromagnetiche sospese in un veicolo fluido. Questi liquidi atossici hanno la caratteristica di reagire ai magneti e soprattutto di attrarre le microplastiche. Durante i suoi esperimenti, presentati al Google Science Fair del 2019 e aggiudicatisi il primo premio, ha isolato e raccolto con successo 10 differenti tipi di microplastiche.

(nell'immagine seguente vedete il procedimento, cliccate sul link sotto la foto per il video)

Youtube Screenshot

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Misurando la concentrazione di microplastiche prima e dopo il suo trattamento, Ferreira ha rilevato una riduzione dell'85% di ogni tipo di plastica, eccezion fatta per il polipropilene che risultava ridotto "solo" dell'80%.

Il suo metodo, che ha subito catturato l'attenzione dei centri di ricerca di tutto il mondo, non solo può avere applicazioni nella pulizia delle acque inquinate, ma può trovare una collocazione negli impianti di depurazione urbani: bloccare le microplastiche prima che arrivino nei fiumi e nei mari significherebbe eliminare il problema alla base.

Ci auguriamo che questa ingegnosa idea trovi presto una sua attuabilità pratica.

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