Il fumo degli incendi siberiani fa sciogliere i ghiacci a migliaia di km di distanza
Le foreste della Siberia continuano a essere invase da fumo e fiamme. I massicci roghi che stanno interessando la zona da luglio 2019 non cessano e hanno già causato la perdita di oltre 3 milioni di ettari di vegetazione. Proprio l'enorme regione russa è l'area più colpita dagli incendi, che non mancano anche in Alaska, Canada del nord e Groenlandia.
Gli effetti di quanto sta accadendo abbracciano, purtroppo, diversi fronti. Oltre agli evidenti rischi per gli uomini che vivono al limitare delle zone forestali, a fare le spese di questa "catastrofe silenziosa" sono animali e qualità dell'aria. Come era prevedibile, però, incendi di questa portata stanno avendo anche altri, pericolosi effetti su ecosistemi già delicati e compromessi.
via Time
Il fumo e le sostanze tossiche che circolano nell'aria ormai da mesi hanno raggiunto l'Artico, complici anche i forti venti che hanno spirato nella zona. In Alaska, si sono così generati veri e propri roghi "a catena". Ed è proprio fra i ghiacci che a un problema se ne è aggiunto un altro. Quando il fumo si deposita sui terreni ghiacciati, li rende più scuri e, di conseguenza, meno riflettenti alla luce solare.
Così, il processo di scioglimento, una delle principali conseguenze dei cambiamenti climatici già in atto da anni, viene accelerato. Stiamo assistendo, perciò, a un vero e proprio circolo vizioso, che inevitabilmente farà innalzare le temperature del Pianeta, già di per sé a livelli di picco.
Ma non è finita qui. I roghi siberiani, secondo quanto dichiarato da Greenpeace Russia, hanno immesso nell'atmosfera ben 166 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2), ossia il corrispettivo delle emissioni di 36 milioni di automobili. Una cifra impressionante, che corrisponde all'incirca al numero di vetture che circolano in un Paese come l'Italia.
NASA Jet Propulsion Laboratory
Mentre le misure messe in campo per contenere questa catastrofe naturale ancora non sono sufficienti a far intravedere un miglioramento concreto, si moltiplicano le accuse al governo russo sull'inefficiente gestione della crisi. Secondo quanto emerso dalle prime indagini della Procura Generale della Federazione Russa, diversi incendi potrebbero aver avuto origini dolose, forse per nascondere attività illegali di raccolta di legname.
Qualunque siano le implicazioni, le cause e i provvedimenti da prendere, una cosa è certa: stiamo lentamente, ma inesorabilmente, perdendo una riserva di ossigeno, biodiversità, ghiacci, fauna e meraviglie naturali che nessuno mai ci potrà restituire. Il nostro Pianeta è sempre più in pericolo e, se continuiamo di questo passo, sarà difficile - se non impossibile - recuperare la situazione...
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