Sopravvissuta ad Auschwitz, festeggia il suo 104° compleanno assieme ai suoi 400 discendenti
Auschwitz è stato un complesso di campi di concentramento, il più grande realizzato dal regime nazista, situato nei pressi della città polacca di Oświęcim. Oggi è ancora lì a ricordare gli orrori del genocidio perpetrato ai danni di oltre 15 milioni di persone nei campi di concentramento nazisti. Ancora oggi quel periodo nefasto viene ricordato affinché l'umanità intera possa prevenire l'orrore futuro. Shoshana Ovitz, una sopravvissuta del campo, ha deciso di festeggiare il suo 104° compleanno, insieme alla sua moltitudine di parenti, al muro del pianto di Gerusalemme, proprio per ricordare gli orrori di Auschwitz.
via New York Post
Shoshana Ovitz oggi ha 104 anni e, 74 anni fa, nel 1945 riuscì a scampare al massacro degli ebrei voluto da Hitler. Quando fu condotta ad Auschwitz, nel 1944, Shoshana aveva 29 anni. Era con sua madre e non sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista. Sua madre venne consegnata a Joseph Mengele, l'Angelo della Morte del Terzo Reich, l'orribile medico che realizzava atroci esperimenti usando gli ebrei come cavie.
Shoshana fu una dei pochi ebrei che riuscirono a scampare all'orrore dei campi di concentramento e alla fine della guerra conobbe suo marito. Anche il Signor Ovitz era stato rinchiuso nei campi e lì aveva perso moglie e figli. I due si sposarono e decisero di andare a vivere prima in Austria e poi ad Haifa, in Israele, dove diedero inizio ad una nuova famiglia. La famiglia Ovitz crebbe felice e numerosa, ma i coniugi non potevano dimenticare gli orrori della guerra.
Così, per il suo 104° compleanno, Shoshana Ovitz ha deciso di recarsi al Muro del Pianto di Israele e pregare per tutti gli ebrei massacrati nei campi di concentramento. Ciò che ha, però, reso ancora più memorabile l'evento è che alla cerimonia per Shoshana hanno partecipato tutti i suoi discendenti. Si è trattato di una folla immensa: oltre 400 persone si sono commosse pregando davanti al Muro del Pianto. Panini Friedman, la nipote più anziana di Shoshana, e il New York Post hanno salutato la cerimonia come uno dei più grandi eventi commemorativi del genocidio.
Il genocidio della Seconda Guerra Mondiale è stato l'evento più traumatico del Novecento. Continuare a ricordarlo è l'unico modo per non rendere vana la morte di milioni di persone a causa della crudeltà umana.