Perché perdiamo la memoria? Secondo gli esperti, è colpa del calcio
La memoria è la capacità del cervello di ritenere le informazioni apprese sensorialmente o empiricamente e di richiamarle attraverso i ricordi. È una delle più importanti capacità del cervello poiché permette di evitare quegli errori che, se ripetuti, potrebbero essere fatali. Tuttavia è inevitabile che, diventando più anziani, la memoria cessi di essere così precisa come un tempo. Ma a cosa è dovuta la parabola discendente di questa facoltà?
I neuroscienziati si sono sempre chiesti in che modo si logori la nostra capacità di avere ricordi nitidi. Qualche tempo fa si credeva che ciò fosse causato dalla progressiva decadenza delle cellule cerebrali. Ma la scienza ha scoperto che non è così. Perciò, questo decadimento della memoria, è stato per molto tempo un enigma. Una nuova ricerca però ha chiarito le cose.
Un gruppo di ricercatori, coordinato dal professor Nick Hartell del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia e Comportamento dell'Università di Leicester ha sviluppato un particolare ceppo di topi in grado di produrre una proteina fluorescente che si attiva a contatto con il calcio. I topi sono poi stati utilizzati per misurare i livelli di calcio dell'ippocampo (la parte del cervello in cui avvengono i processi della memoria).
I ricercatori hanno quindi sottoposto topi di diversa età (da 6 a 24 mesi) a svariati test e labirinti, alla ricerca delle variazioni delle quantità di calcio nei neuroni pre-sinaptici e hanno scoperto che nei topi più anziani, che si comportano meno bene nei test, i processi omeostatici che dovrebbero mantenere il calcio intracellulare entro certi limiti iniziano a vacillare, creando un accumulo di calcio nelle cellule pre-sinaptiche dell'ippocampo. I risultati dei test sono stati avvalorati da altre ricerche: i ricercatori hanno scoperto che, aumentando la quantità di calcio nei topi giovani, i loro risultati nei test e nelle risoluzioni dei labirinti peggioravano; viceversa, diminuendo il calcio nei neuroni pre-sinaptici dei topi più anziani, questi dimostravano un netto miglioramento della memoria.
L'esperimento ci permette di capire che gli alti livelli di calcio nei neuroni pre-sinaptici sono responsabili della perdita della memoria. Si tratta di una scoperta molto importante che sicuramente ci aiuterà a mantenere un cervello più sano e funzionante e che ci fa riflettere su come il calcio può avere effetti spesso non troppo desiderati.
Source:
- https://neurosciencenews.com/calcium-memory-aging-14693/
- https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/acel.13008