Un team di chirurghi italiani salva un bimbo di 11 anni grazie all'aiuto di un robot

di Marta Mastrogiovanni

23 Agosto 2019

Un team di chirurghi italiani salva un bimbo di 11 anni grazie all'aiuto di un robot

Italia sempre più all'avanguardia nel campo scientifico e della medicina, con un nuovo importante successo raggiunto dal team super specializzato di medici del Meyer di Firenze. È qui che un bambino di 11 anni con gravi crisi epilettiche, resistenti alla terapia farmacologica, provocate da una profonda malformazione al cervello, è stato operato con l'aiuto di un robot. L'innovativo intervento neurochirurgico neuroendoscopico ha avuto una durata complessiva di 8 ore ed è stato portato a termine dal team dei chirurghi del Meyer con successo.

via Meyer

Meyer

Meyer

I chirurghi del Meyer sono riusciti a rimuovere la malformazione cerebrale anche grazie all'ausilio di tecnologie avanzate: utilizzando un casco stereotassico, è stato applicato un piccolo foro nel cranio del bambino, attraverso il quale è stato inserito un neuroendoscopio, ovvero una microtelecamera di 6 mm dotata di un sistema laser di coaugulazione; la microtelecamera veniva mossa da un braccio robotizzato controllato dal neurochirurgo. In questo modo, la malformazione profonda del cervello è stata quasi del tutto distrutta.

In questo modo, l'intervento è risultato meno invasivo e più preciso di un'operazione eseguita tradizionalmente a mano libera. Le crisi epilettiche del bambino sono diminuite e il piccolo è stato dimesso. 

Al Meyer, il robot stereotassico è utilizzato da più di tre anni per altre procedure sempre molto complesse e da subito si è rivelato estremamente preciso ed efficace. Il dottor Flavio Giordano, responsabile della Struttura SOSA Neurochirurgia funzionale e dell'epilessia, che ha condotto l’intervento ha spiegato: "Questa triplice combinazione, robot stereotassico/neuroendoscopio /coagulazione laser, potrà in futuro essere applicata anche al trattamento dei tumori cerebrali".