"I have a dream": come è nato il celebre discorso di Martin Luther King e cosa significa ancora oggi

di Marta Mastrogiovanni

28 Agosto 2019

"I have a dream": come è nato il celebre discorso di Martin Luther King e cosa significa ancora oggi

Il 28 agosto del 1963 il reverendo Martin Luther King pronunciava il celebre discorso "I have a dream", a conclusione di una marcia per i diritti civili tenutasi a Washington. Parole che hanno fatto la storia ― un discorso di 17 minuti, condensato nell'iconica frase "io ho un sogno", ha dato nuova forza a milioni di persone nella lotta contro il razzismo. Un discorso pronunciato davanti a 250.000 persone e studiato da linguisti, storici e filosofi nel corso di tutti questi anni. Ma come è nato il celebre discorso?

via Newsweek

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Clarence Benjamin Jones, amico stretto e consigliere di Martin Luther King, ha ripercorso in un suo libro l'origine di quel famoso discorso tenutosi davanti al Lincoln Memorial di Washington. Forse non tutti sanno che il discorso non era stato interamente preparato: solo i primi 7 paragrafi era stati scritti, ma tutto il resto fu improvvisato sull'onda del momento. Martin L.King e Clarence avevano discusso assieme i temi da includere nel comizio e il reverendo fece una stesura di circa sette paragrafi.

Nella memoria di Clarence B.Jones, quel 28 agosto è molto vivido: "[...]a un certo punto Mahalia Jackson, la grande cantante gospel che aveva aperto la manifestazione, ha iniziato a urlare: "Parla del sogno, Martin! Parla del sogno!". Ero a pochi metri di distanza e ricordo benissimo che King ha accantonato i fogli e ha preso a parlare a braccio. La parte che è entrata nella storia era in realtà improvvisata, ed è anche questa la sua forza."

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Clarence vide chiaramente il reverendo accantonare quei fogli, in cui si era inizialmente appuntato una parte del discorso, e cominciare a parlare con determinazione. Anche George Raveling fu testimone dell'evento: "Sembrava di stare alla messa della domenica in una di quelle chiese gospel in cui i fedeli intervengono a voce alta" ha dichiarato l'ex giocatore di basket. Fu proprio Raveling a raccogliere quei famosi fogli dopo l'intervento di quel giorno ― fogli che, ancora oggi, custodisce gelosamente.

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Quel famoso 28 agosto del 1963, migliaia di persone erano scese in piazza per protestare; le loro richieste riguardavano il diritto ad un salario minimo di 2 dollari, il passaggio di un disegno di legge significativo sui diritti civili, la fine della segregazione razziale nelle scuole, un programma di lavori pubblici federale e il blocco delle pratiche di lavoro scorrette.

Il discorso di Martin Luther King si inserì alla fine della marcia e, a distanza di anni, rimane ancora un simbolo di lotta contro le disuguaglianze. Con il suo "I have a dream", Martin L.King esprimeva la sua speranza di vedere, un giorno, la popolazione di colore godere degli stessi diritti dei bianchi. Ad oggi il razzismo, in tutte le sue forme, non è ancora stato sconfitto e le parole di un personaggio come Martin Luther King ancora risuonano con forza a chi è in grado di comprenderle.