Alle Isole Faroe nuova strage di cetacei: 100 esemplari uccisi durante una caccia tradizionale
Una delle più importanti risorse economiche delle Isole Faroe è la carne di balena e di delfino, tanto che, periodicamente, i cacciatori di questo arcipelago di isole si ritrovano per le cosiddette grindrap ― una parola faroese, che viene utilizzata in riferimento alla caccia alle balene. Questa crudele attività, che si ripete più volte durante l'anno, è stata approvata dalle autorità faroesi ma non dalla Commissione internazionale per la caccia alle balene. In occasione dell'undicesima grindrap dell'anno, l'organizzazione per la salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini Sea Shepherd Conservation Society, ha diffuso delle immagini scioccanti su ciò che avviene durante queste terribili battute di caccia.
via People
Cento cetacei sono stati massacrati senza alcuna riserva alle isole Faroe. Si è trattata dell'ennesima strage ai danni di globicefali, dei grandi cetacei appartenenti alla famiglia dei delfinidi, che si è consumata nella baia di Vestmanna, un piccolo comune di circa 1.200 abitanti sull'isola di Streymoy. L'inseguimento di questi poveri esemplari è durato circa 5 ore, fin quando esausti e allo stremo delle forze sono stati costretti a riva, dove sono stati assaliti da una folla armata di lame. Il massacro è durato in tutto 12 minuti e non ha risparmiato nessuno.
I globicefali, inoltre, sono animali estremamente intelligenti e sociali, proprio come noi ― si può dunque solo immaginare il dolore provato per una morte così assurda e nel vedere massacrati anche tutti i membri del proprio nucleo familiare. Le atrocità portate avanti dagli uomini delle isole Faroe sono state ampiamente documentate dall'associazione Sea Shepherd, che ne ha diffuso le immagini.
Dall'inizio dell'anno, alle isole Faroe sono stati massacrati circa 640 cetacei durante 11 grindadrap, la tristemente nota caccia “tradizionale”. Una pratica che fa inorridire per la sua crudeltà e che speriamo possa estinguersi al più presto.