Lo scioglimento dei ghiacciai fa tornare nell'aria i pesticidi di 70 anni fa: lo rivela uno studio
Quello dello scioglimento dei ghiacci è un problema ormai assai noto, per il quale sembra difficile auspicare un'inversione di tendenza a breve o a lungo termine.
A causa dell'innalzamento delle temperature terrestri, le zone più fredde del nostro Pianeta perdono tonnellate su tonnellate di ghiaccio ogni giorno, e questa situazione porta danni e scompensi all'intero ecosistema. Oltre all'aumento del livello degli oceani, agli squilibri nella fauna e nella catena alimentare, lo scioglimento dei ghiacci ha rivelato un'altra conseguenza piuttosto allarmante. Scopriamo di cosa si tratta.
via Phys.org
A causa del ghiaccio che si scioglie, nell'acqua e nell'aria si liberano moltissime sostanze inquinanti che stanno colpendo in maniera catastrofica la vita acquatica e mettono a rischio ancora di più la qualità dell'aria che respiriamo. Di cosa stiamo parlando? Purtroppo anche di pesticidi, così vecchi che risalgono addirittura agli anni '40 del Novecento.
Ebbene sì, perché queste sostanze chimiche nocive possono letteralmente rimanere intrappolate nei ghiacci, riscendendo dall'atmosfera, dove erano state diffuse. I loro "mezzi di trasporto" sono la polvere e l'acqua, che permettono a questi composti di spostarsi da una parte all'altra del globo terrestre, anche di molti chilometri.
Così, una volta che i ghiacci si sciolgono, rilasciano tutto ciò che avevano immagazzinato durante gli anni precedenti, sostanze tossiche comprese. In questo modo si spiegano i "paradossi" per cui, fra i ghiacci, le acque e le zone isolate di Alaska, Artico e Himalaya, sono state trovate concentrazioni di elementi contaminanti simili - se non maggiori - a quelle riscontrate in aree con insediamenti umani.
Uno studio dell'Institute of Tibetan Plateau Research della Chinese Academy of Sciences si è soffermato, nello specifico, sul caso dell'Himalaya e dei suoi ghiacciai in via di scioglimento. Qui, i vicini Paesi asiatici, poco attenti all'utilizzo e al commercio di sostanze inquinanti, hanno fatto concentrare alte quantità di pesticidi "vecchi" di almeno 70 anni.
Tra i prodotti più dannosi rinvenuti nei campioni di ghiaccio, ci sono gli acidi perfluoroalchilici (PFAA), componenti di diversi pesticidi particolarmente duri a morire. Va da sé che, dietro a tutto questo c'è la mano dell'uomo, con le sue scelte poco responsabili e dettate dal bisogno di profitto a tutti i costi, anche a quello della sua stessa salute e sopravvivenza.
Gli inquinanti che ritornano nelle acque sono "preda" di pesci e altre creature acquatiche che, mano mano, diffondono sempre di più i loro principi attivi, tanto che potrebbero arrivare anche a ciò che noi mangiamo. Del resto, sarebbe ormai ora di capire che tutto ciò che facciamo, sulla Terra, ha delle conseguenze che non si dissolvono "magicamente", ma che rimangono, anche per molto tempo, parte del nostro ambiente.
Source:
https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1029/2019JD030566