Riapre in anticipo la stagione della caccia: in Italia vengono uccisi fino a 139 animali al secondo
Sono cifre che fanno rabbrividire, quelle diffuse da una stima della Lav, la Lega Antivivisezione sulla caccia. L'associazione animalista si è soffermata sull'impatto che l'apertura della stagione venatoria avrà sulla fauna selvatica italiana. Il consueto periodo di uccisioni legalizzate, nel 2019, è ricominciato in anticipo di ben tre settimane.
Basandosi sui dati delle varie Regioni della Penisola e sul numero di cacciatori presenti in Italia, la Lav ha diffuso numeri a dir poco allarmanti, che riguardano anche animali considerati minacciati o a rischio, confermando la pericolosità di un'attività come la caccia. Vediamo perché.
via ANSA
139 al secondo, 500mila ogni ora e 5 milioni al giorno: questo è il numero di animali che potrebbero essere uccisi nel periodo in cui cacciare è legale. Un lasso di tempo particolarmente lungo, di ben 5 mesi, costituisce una minaccia attiva e costante per oltre 464 milioni di animali selvatici.
Le specie cacciabili, in Italia, sono circa 50, ma il problema è che, fra esse, ve ne sono diverse minacciate o i cui esemplari sono in declino. Va da sé che iniziare in anticipo di ben tre settimane le pratiche venatorie significa mettere a repentaglio la vita di molti animali in più rispetto al consueto. Proprio su questo, oltre che sulla necessità di proteggere le specie a rischio estinzione, si stanno scatenando proteste e polemiche delle organizzazioni animaliste.
Lav, ma anche Lipu (Lega italiana protezione uccelli), Legambiente e WWF sono infatti schierate da anni a favore della fauna selvatica, nonché della necessità di non "perseguitarla" nei suoi habitat naturali. Le stime sulle cifre degli animali a rischio sono chiaramente in eccesso, ma potrebbero risultare piuttosto veritiere, qualora i cacciatori non rispettassero le quote di capi stabilite per legge. E non è raro che ciò accada, così come non è raro che vengano presi di mira e colpiti esemplari protetti.
Le specie a rischio estinzione, ma per le quali però la caccia è legale, sono diverse. Per esse, la Lipu ha avviato una campagna informativa finalizzata alla loro tutela. Tra esse, troviamo la tortora selvatica, la pernice bianca, l'allodola, la coturnice, il tordo sassello, la pavoncella e il moriglione.
Si tratta di uccelli che, in alcuni casi, in Italia si ritrovano in numeri che li descrivono davvero in pericolo di sopravvivenza. Nonostante questo, nessuno ferma i cacciatori che, indiscriminatamente, continuano a divertirsi stanandoli ed eliminandoli. Un'attività triste e drammatica, che di "sportivo", "divertente" o "utile" ha davvero ben poco. Al contrario, si tratta dell'ennesima violenza che l'uomo porta avanti nei confronti della natura e di creature innocenti.