In Costiera Amalfitana rubati 400 kg di corallo: per sanare il danno ci vorranno 50 anni

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di Lorenzo Mattia Nespoli

11 Settembre 2019

In Costiera Amalfitana rubati 400 kg di corallo: per sanare il danno ci vorranno 50 anni

Che i nostri mari non godano certo di ottima salute è cosa nota. Le notizie e i dati su quanto allarmante sia la situazione relativa all'inquinamento e su quanto i fragili ecosistemi acquatici siano minacciati sono all'ordine del giorno, e non accennano a descrivere miglioramenti. Nonostante questo, e nonostante tutti gli sforzi che molte persone, anche con gesti semplici, mettano in campo ogni giorno per cercare di sanare ferite gravi, ci sono ancora uomini che, per insaziabile sete di profitto, credono di poter disporre della natura a loro piacimento. Quanto è accaduto in Costiera Amalfitana lo testimonia.

via Repubblica.it

Pixnio

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Ben 400 kg di corallo rosso raccolti illegalmente in due anni. Questo il "bottino" che 10 persone hanno pensato bene di sottrarre al preziosissimo patrimonio naturale della zona costiera campana che va da Sorrento a Salerno.

Un tratto di costa meraviglioso, conosciuto in tutto il mondo, che "nasconde", nelle profondità del suo mare, il delicatissimo Corallium rubrum, o corallo rosso, una specie a rischio di estinzione che ora, per rinascere e tornare nel suo habitat naturale, avrà bisogno di ben 50 anni.

Le enormi quantità di corallo sottratte alla natura erano rivendute a scopo di lucro. In particolare, i "pescatori", sotto l'abile copertura di una finta società di ricerca scientifica, prelevavano indisturbati le affascinanti creature rosse, per poi fare affari con varie società produttrici di monili e gioielli.

Maxpixel

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E l'attività, per queste persone, era davvero redditizia. Secondo le stime, il corallo trafugato avrebbe un valore di circa 1 milione di euro. Il commercio e il prelevamento illegale è stato scoperto quando la Capitaneria di Porto di Salerno ha sequestrato del corallo che si trovava a bordo di una barca attraccata al porto campano.

Da lì, è apparso subito chiaro che ci fosse dietro un giro ben più grande, che ha portato all'identificazione e all'arresto dei 10 trafficanti. Per loro, ora, l'accusa è di inquinamento ambientale provocato all'ecosistema marino, dato che, per pescare il corallo, utilizzavano strumenti altamente dannosi per il substrato.

Incoscienza, sconsideratezza, o semplice noncuranza di leggi ed elementi naturali troppo preziosi e delicati per poter essere trattati come qualsiasi altra merce di scambio. Quello della Costiera Amalfitana è, purtroppo, l'ennesimo episodio che dimostra quanto l'uomo possa essere nemico dello stesso ambiente che lo ospita.