Una nube chimica per tenere sotto controllo il riscaldamento globale: luci e ombre del progetto scientifico

di Giuseppe Varriale

16 Settembre 2019

Una nube chimica per tenere sotto controllo il riscaldamento globale: luci e ombre del progetto scientifico

Da anni gli scienziati si interrogano su come mettere un freno al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. È chiaro che la strada più giusta sarebbe quella di mettere fine all'inquinamento, ma questa via richiede troppo tempo, e risulta abbastanza improbabile da realizzare totalmente.

Un gruppo di scienziati dell'Università di Harvard sta sviluppando un metodo alternativo: rilasciare nell'atmosfera "nuvole" che contengano aerosol di diossido di zolfo e siano riflettenti, in modo da far "rimbalzare" su di esse parte delle radiazioni solari e rinfrescare il Pianeta.

via CNBC

Pxhere

Pxhere

Gli scienziati hanno definito il loro lavoro come parte di una geoingegneria solare. La nuvola chimica creata ad hoc per limitare le radiazioni solari dovrebbe assumere l'aspetto dell'eruzione che, nel 2010, ha interessato il vulcano islandese Eyjafjöll. In quel caso, la nube ha invaso il cielo per chilometri e chilometri. La differenza rispetto all'eruzione del vulcano islandese è che questa "nuvola chimica" sarebbe perenne e disseminata lungo i cieli dell'intero Pianeta.

L'idea sta riscuotendo molti consensi. Andy Parker, direttore del progetto della Solar Radiation Management Governance Initiative (SRMGI), ha dichiarato alla CNBC che gli studi effettuati finora hanno scoperto che questa nuova tecnologia potrebbe ridurre l'intensità delle ondate di calore. La nuvola potrebbe, ad esempio, ridurre il tasso di innalzamento del livello del mare e l'intensità delle tempeste tropicali. Ovviamente, come ammesso apertamente dallo stesso Parker, questi benefici sono solo teorici: al momento nessun test li ha confermati.

Il progetto sta ricevendo sovvenzioni economiche da diversi volti noti. Tra loro c'è anche Bill Gates. Tuttavia, la nuvola chimica di Harvard ha ricevuto anche ampie critiche. Alcuni studiosi hanno sottolineato che una nuvola chimica di questo genere potrebbe portare a conseguenze davvero pericolose. In questo senso, il sole potrebbe addirittura arrivare a oscurarsi, e si potrebbe verificare un abbassamento eccessivo delle temperature, con il rischio di ritrovarsi in un mondo troppo freddo per favorire la vita.

Nel frattempo, i ricercatori di Harvard continuano a studiare, convinti che la soluzione sia attuabile e sicura. In attesa di ulteriori dettagli su questa singolare iniziativa scientifica, auspichiamo che le nuove tecnologie possano davvero aiutarci nella lotta contro il riscaldamento globale.