Simboli e numeri sotto le bottiglie di plastica: cosa significano e perché è importante conoscerli
La plastica non è tutta uguale. Spesso, quando acquistiamo acqua in bottiglie fatte di questo materiale, o qualsiasi altro alimento che è contenuto in involucri del genere, non ci rendiamo conto di quanto sia necessario controllare, sulla stessa confezione, di che tipo di plastica si tratti.
Se abbiamo intenzione - o necessità - di riutilizzare il contenitore, poi, adottare quest'accortezza risulta davvero importante, perché molti dei materiali più comuni in commercio possono essere pericolosi per la salute.
Ogni produttore, di norma, è obbligato a indicare questa informazione e, per farlo, esistono categorie con lettere, numeri e simboli che descrivono il tipo di contenitore che stiamo acquistando. Non sempre, tuttavia, il loro significato è conosciuto dalla maggior parte dei consumatori. Per questo, qui di seguito troverete un elenco di quelli più comuni, con la relativa descrizione.
via Plastics Today
1. PET o PETE (polietilentereftalato)
Si tratta di bottiglie monouso che, se riutilizzate, possono rilasciare metalli pesanti, sostanze chimiche e batteri dannosi per la nostra salute. È, con buone probabilità, il materiale più diffuso e utilizzato nei prodotti di consumo in tutto il mondo, nonché quello della maggior parte delle bottiglie d'acqua in vendita. Non è facile da decontaminare, dunque è assolutamente opportuno gettarla dopo l'uso.
2. PEHD, HDPE o HDP
Il polietilene ad alta densità è una delle migliori materie plastiche in termini di pericolosità per la salute, poiché rilascia davvero poche sostanze chimiche. Spesso è raccomandabile scegliere bottiglie di questo materiale, laddove possibile, proprio per via delle sue caratteristiche poco tossiche. È inoltre semplice ed economica da riciclare.
3. PVC o 3V
Gli usi di questa plastica sono molti. Dalle confezioni degli alimenti, alle bottiglie di olio da cucina, fino ai giocattoli per animali domestici e l'informatica. Non solo: tubi e serramenti in PVC sono impiegati anche in idraulica e in edilizia, poiché è molto impermeabile e resistente alla luce solare. Riguardo agli alimenti, bisogna però fare attenzione, dato che rilascia due sostanze chimiche tossiche che colpiscono gli ormoni.
4. LDPE o PEBD
È un tipo di plastica che non viene utilizzato per le bottiglie, ma in generale per i sacchetti. Non rilascia nessuna sostanza chimica a contatto con l'acqua, e in generale è piuttosto sicura dal punto di vista della salute umana. Viene utilizzata anche per indumenti e mobili.
5. PP
Si tratta del polipropilene, la materia plastica da cui sono composti la maggior parte dei contenitori per salse o yogurt. È leggera, resistente e resiste bene al calore: per questo, aiuta i cibi a mantenersi freschi.
6. PS
Non è altro che il polistirolo, materiale conosciuto da tutti per imballaggi e contenitori. È economico, leggero e può prendere molte forme.
7. PC o "altre" plastiche comuni
Se vi trovate davanti a un alimento avvolto in materiali di queste categorie, è necessario fare attenzione, poiché la classica plastica (o policarbonato) è decisamente pericolosa per i generi alimentari. Può rilasciare sostanze chimiche corrosive ed è difficile da riciclare. Il policarbonato può rilasciare bisfenolo A (BPA), un composto tossico per il corpo umano.
D'ora in poi, quindi, se già non è un'abitudine, è il caso di prestare attenzione ai contenitori di bevande e cibi che si acquistano. Prevenire è sicuramente meglio che curare, così come non è male dare una mano all'ambiente scegliendo i materiali più sostenibili.