Gli ultimi momenti di una famiglia di delfini: la mamma si stringe attorno a loro prima che siano catturati
A Taiji, in Giappone, ogni anno arriva il momento della tragica stagione della caccia ai delfini, un evento che si ripete con la stessa crudeltà di sempre e che comporta lo sterminio di intere famiglie di questi mammiferi marini. Una scena difficile da guardare senza riuscire a trattenere un moto di rabbia è quella filmata dai volontari di Dolphin Project: dei cacciatori hanno inseguito per ore un branco di delfini pilota, per poi condurli in acque poco profonde. Una volta accerchiati, i delfini hanno cominciato a nuotare a stretto contatto, per confortarsi a vicenda, prima dell'inevitabile triste destino.
via Dolphin Project
È l'ennesimo episodio di violenza nei confronti di questi animali indifesi che si ripete nel giro di poco tempo. Ciò è dovuto al fatto che la stagione della caccia ai delfini, in Giappone, è una mattanza che dura 6 mesi l'anno. In uno dei tanti momenti di caccia, è stata ripresa la commovente scena in cui la capobranco nuota a stretto contatto con il resto dei delfini, nel tentativo di dar loro conforto prima della tragedia.
La sfortunata famiglia di delfini è stata lasciata sola durante la notte, confinata nella baia dalle reti, ma il giorno dopo i cacciatori sono tornati sul luogo, appena dopo l'alba per terminare il lavoro. I delfini stavano ancora nuotando "a stretto contatto tra loro mentre cercavano di capire cosa stesse accadendo", finché i cacciatori hanno iniziato la selezione degli esemplari.
Momenti di frenesia, in cui i delfini si agitavano per allontanarsi dai cacciatori, ma si riavvicinavano per rimanere uniti. Otto di loro sono stati selezionati per essere allevati in cattività, mentre l'ultimo gruppo di prigionieri è stato lasciato da parte, sulla riva della baia, fin quando una barca è arrivata per portarli via ― è qui che è iniziato il massacro.
Il processo di macellazione di queste povere bestie è lungo e doloroso: a causa della loro grandezza, i cacciatori dividono la macellazioni in più fasi ― in questo modo, gli esemplari ancora vivi sono costretti a nuotare in acque insanguinate, mentre assistono inermi all'uccisione della propria famiglia.
Una tradizione che si conserva da tempo, ma che non ha nulla di umano: non ci sono oro e soldi che possano giustificare una tale crudeltà che, speriamo, possa avere presto una fine.