La Mattel ha lanciato le prime bambole "gender free"
Le bambole accompagnano la crescita dei bambini da sempre. La loro origine risalirebbe addirittura alla civiltà egizia, ossia a circa 4000 anni fa.
Nel corso del tempo, la presenza delle bambole nella vita dei più piccoli è stata sempre più frequente. Spesso sono state considerate il gioco preferito delle ragazzine, e hanno segnato un discrimine preciso tra i giochi dei maschi e quelli delle femmine.
La Mattel, azienda creatrice della celebre Barbie, è seriamente intenzionata ad andare oltre questa concezione. Per farlo, ha creato una linea di bambole "senza genere".
via Time
Secondo Kim Culmone, Vicepresidente senior di Mattel Fashion Doll Design, "i giocattoli sono il riflesso della società che li produce". Un tempo, nella società era fortemente radicata l'idea di una divisione sostanziale tra uomini e donne, di separazione delle razze e delle classi sociali.
Oggi è quantomai necessario superare queste visioni, e in buona parte del mondo non è più così. Donne e uomini sono riconosciuti come esseri paritetici, l'antropologia ha decretato che le razze non esistono (esistono, viceversa, le etnie) e la divisione tra classi è andata sfumando. La scelta della Mattel sembra dunque voler seguire proprio questi importanti presupposti socio-culturali. Così, ha creato la sua bambola "senza etichette".
Le nuove bambole della Mattel non hanno un genere definito: possono avere i capelli corti o lunghi; possono indossare pantaloni o gonne, scarpe col tacco o da ginnastica.
I loro accessori prevedono occhiali, ombrelli, cappelli e giacche che vanno bene sia per i maschi che per le femmine. Inoltre, la Mattel ha deciso di creare bambole di tutte le etnie: i suoi giocattoli hanno la pelle bianca, nera, gialla, rossa.
La società sta cambiando e Mattel ha deciso di cambiare la sua idea di bambola. Come ha scritto la rivista Time, "le labbra delle bambole non sono troppo piene, le ciglia non troppo lunghe e fluttuanti, la mascella non troppo larga. Non ci sono seni simili a Barbie o spalle larghe simili a quelle di Ken".
Come ogni cambiamento, anche questa innovativa idea della Mattel sta subendo aspre critiche dai compratori. Non tutti, infatti, sono d'accordo con l'idea che le bambole non debbano avere un genere definito.
Secondo alcune statistiche, il 76% dei genitori di bambine è d'accordo che la propria figlia si diverta facendo attività "da maschio"; la percentuale scende al 64% per i genitori di bambini maschi. Nonostante questo, la Mattel ha deciso di continuare sulla propria strada, commercializzando le sue nuove bambole e dimostrando a tutti che il cambiamento esiste davvero, e con esso possono cambiare anche le cose che tendiamo a dare più per scontate.