Questi scienziati giapponesi hanno dipinto le mucche con strisce zebrate per allontanare gli insetti
Chi ha detto che la scienza è solo calcoli, formule, statistiche, grafici o fredde ipotesi matematiche? Le menti geniali di alcuni scienziati, a volte, possono produrre trovate e soluzioni che sono degne della persona più fantasiosa del mondo. Dedurre e ragionare diventa quindi tanto importante quanto fantasticare su possibilità che magari a prima vista possono sembrare strane, ma che poi si rivelano davvero azzeccate.
Un perfetto esempio di quello che stiamo sostenendo è lo studio condotto da alcuni scienziati giapponesi volto a trovare nuovi, ecologici metodi per proteggere le mucche dalle punture delle mosche, che ronzano attorno ai poveri animali senza tregua. Al bando i pesticidi, dunque: quella che stiamo per descrivervi è quasi un'idea tanto scientifica quanto artistica. Vediamo di cosa si tratta.
E se le mucche venissero dipinte come zebre? Forse è stato proprio da questa domanda che sono partiti gli scienziati nipponici, e non hanno esitato a provare. Senza utilizzare materiali tossici per gli animali, 6 mucche nere si sono trovate delle strisce bianche sulle loro pelli, e i risultati sono stati davvero positivi.
Le mosche, infatti, si sono avvicinate con una frequenza decisamente inferiore a mordere questi ibridi "mucca-zebra", e sono state allontanate in maniera molto più efficace rispetto a quando venivano utilizzati i soli pesticidi. Come dimostrato dal ricercatore Tomoki Kojima, della divisione zootecnia dell'Aichi Agricultural Research Center, a cui si deve l'originale idea, con questo sistema si sono ridotti in maniera drastica i rischi per i bovini, derivanti anche dalla tossicità delle sostanze chimiche insetticide.
Le intenzioni future dei ricercatori, una volta realizzato che il metodo è efficace, sono quelle di mettere in pratica modi sempre più pratici per proteggere le mucche dai dannosi parassiti, specie durante i 3-4 mesi in cui questi insetti proliferano. Visto l'utilizzo di materiali non tossici né dannosi per dipingerle, bisognerà garantire che le strisce durino sulla loro pelle per tutto il tempo necessario. E questa originale trovata potrebbe essere estesa anche ai suini.
Secondo quanto dichiarato da Kojima, non è stato facile convincere gli allevatori ad adottare un simile espediente. Sulle prime, infatti, i proprietari delle mucche pensavano quasi si trattasse di una burla. Analisi, quantificazioni e risultati, però, hanno dimostrato tutt'altro. Ed è proprio per questo che lo scienziato autore della ricerca si è detto fiducioso e speranzoso affinché tale metodo possa prendere piede in maniera diffusa, contribuendo a migliorare la salute delle mucche, in modo semplice, economico e soprattutto non inquinante.
Le strisce zebrate riescono davvero a tener lontani gli insetti e, come dimostrato in diverse sedi scientifiche, è proprio il particolare aspetto che contraddistingue gli equini bianco-neri che li aiuterebbe a rimanere più al riparo da morsi e punture. Il motivo sarebbe da rintracciare o nella funzione "mimetica" delle strisce, o in quella di raffreddamento naturale, che permette alle zebre di rimanere piuttosto fresche anche nel torrido caldo africano.
Qualunque sia il motivo, però, resta il fatto che trovate ingegnose come quella che vi abbiamo descritto sono delle ottime alternative all'impiego sempre più massiccio di sostanze chimiche, le quali inevitabilmente finiscono nell'aria, sulle piante o respirate da animali che, in fondo, chiedono solo un po' di tranquillità durante il pascolo.