Un team di scienziati ha individuato in un batterio intestinale l'insorgenza di malattie autoimmuni
Una malattia autoimmune è una condizione infiammatoria cronica causata dalle stesse cellule immunitarie di una persona che erroneamente credono che il corpo sia minacciato e quindi risponde attaccando i tessuti sani; sindromi come il lupus, l'artrite reumatoide e la tiroidite sono solo tre delle oltre cento condizioni che rientrano in questa categoria. Ora, possono essere aggiunti alla lunga lista di malattie legate alla salute dei batteri intestinali grazie alla curiosa scoperta operata da questo team di scienziati.
via Science
Un team di ricercatori dell'Università di Yale potrebbe aver trovato la causa sottostante le malattie autoimmuni e aver trovato dei metodi promettenti per il trattamento della malattia.
L'articolo dedicato allo studio, pubblicato sulla rivista Science, ha collegato le reazioni autoimmuni a un batterio nell'intestino chiamato Enterococcus gallinarum. Una risposta autoimmune, dicono, può essere innescata quando questo particolare batterio migra spontaneamente dall'intestino verso altri organi del corpo, come la milza, il fegato e i linfonodi. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno "allenato" topi geneticamente sensibili alle malattie autoimmuni e hanno quindi successivamente analizzato i batteri intestinali per identificare quelli che causavano infiammazione o erano coinvolti nella produzione di anticorpi noti per promuovere risposte autoimmuni: il colpevole era proprio l'Enterococcus gallinarum.
I risultati sono stati confermati confrontando le cellule epatiche in coltura di persone sane rispetto a quelle di persone con una malattia autoimmune e trovando tracce di Enterococcus gallinarum in quest'ultimo gruppo.
Incredibilmente, non sono stati solo in grado di identificarne la fonte, ma hanno anche sviluppato modi efficaci per ridurre i sintomi autoimmuni. Usando antibiotici o un vaccino, i ricercatori hanno attenuato i sintomi sopprimendo la crescita dell'Enterococcus gallinarum . Si spera che questa ricerca possa essere sviluppata in piani terapeutici efficaci per alcune malattie autoimmuni, tra cui malattie epatiche autoimmuni e lupus sistemico. In ogni caso, un gran bel passo avanti per la comunità scientifica senza dubbio!