Chamois, il borgo paradisiaco dove non circolano automobili e si vive all'insegna della sostenibilità
Clacson che suonano, traffico impazzito, auto, scooter e altri mezzi che sfrecciano come se fossero sempre in gara gli uni con gli altri. Non è uno scenario strano quello che stiamo descrivendo, ma un quadro tipico che le persone che popolano una metropoli, prima o poi, si sono trovate a vivere.
Bene: da questo scenario caotico e stressante, immaginate ora di catapultarvi in una cittadina dove di auto, moto e scooter non c'è la minima traccia, tanto è vero che la loro circolazione è vietata. E non si tratta di una frazione o di una semplice area chiusa al traffico, ma di un intero borgo, con tanto di case in legno e pietra e dintorni dai panorami montani mozzafiato.
Vi sembra un luogo delle favole? Non è così, perché un posto del genere esiste e si trova in Italia, per la precisione in Val d'Aosta. Si chiama Chamois, ed è un green village dove "ecosostenibilità" è la parola d'ordine. Scopriamolo.
via Love VdA
Se esiste un paradiso per chiunque voglia evadere dal caos cittadino, e soprattutto dal traffico, quello è proprio Chamois. Questo borgo, situato ai piedi del Monte Cervino a 1818 metri di altitudine, ricorda i più idilliaci scenari di paesini di montagna fissi nell'immaginario comune, e si può raggiungere solo in funivia, in bicicletta, a piedi o a cavallo.
Qui, semplicemente, non esistono strade asfaltate e regnano un silenzio e una qualità dell'aria che definire rigeneranti sarebbe un eufemismo. Nonostante il turismo sia una fonte di sostentamento della cittadina, che conta poco meno di 100 residenti, a Chamois si promuove un modo di visitare responsabile e sostenibile.
Insieme ad altre 25 "Perle delle Alpi", località alpine sparse tra Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia, questo borgo promuove la mobilità dolce, ossia un modo di concepire gli spostamenti totalmente rispettoso del meraviglioso ambiente in cui tali luoghi sono immersi.
Bike sharing, biciclette a pedalata assistita, strutture pubbliche alimentate con pannelli fotovoltaici, costruzioni realizzate all'insegna della bioedilizia sono solo alcuni dei tratti distintivi di un paese come Chamois che, se da un lato sembra essere un luogo in cui il tempo si è fermato a molti anni fa, dall'altro è un modello di sviluppo urbano in chiave sostenibile.
I rascard, le tipiche abitazioni in pietra e legno, sono infatti state spesso oggetto di ristrutturazioni e progetti che le hanno ripensate in chiave green. A questi edifici se ne affiancano di nuovi, costruiti nel pieno rispetto dell'ambiente. Ne è un esempio la Casa UD, cioè la casa di paglia e riso progettata dall'architetto Tiziana Monterisi. Questo edificio è realizzato con materiali biologici ed è in grado di generare energia senza disperderla, inoltre è isolato proprio con paglia e riso provenienti da scarti, e non ha bisogno di riscaldamento.
Innovazione e tradizione si fondono in questo vero e proprio paradiso terrestre. Un luogo che è molto più di un "esperimento" in chiave ecologica, ma che rappresenta una realtà concreta in cui è possibile mantenere intatte le attività dell'uomo e la natura allo stesso tempo.