"Rischiamo indicibili sofferenze": 11.000 scienziati firmano uno studio sui pericoli del climate change

di Simone Fabriziani

06 Novembre 2019

"Rischiamo indicibili sofferenze": 11.000 scienziati firmano uno studio sui pericoli del climate change

Un'alleanza di oltre 11.000 esperti e scienziati da tutto il mondo ha firmato e pubblicato uno studio che ha più l'aspetto di un urgente ultimatum alle autorità del Pianeta Terra: se non apportiamo cambiamenti rapidi, profondi e duraturi alle nostre vite, scrivono, arriverà presto "indicibile sofferenza umana" causata dalle già gravi conseguenze dei cambiamenti climatici. Un monito rivolto a tutti, grandi e piccoli, più o meno importanti: l'emergenza ambientale riguarda già tutti e potrebbe essere troppo tardi per rimediare.

via BBC

NPS/Flickr

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Thomas Newsome dell'Università di Sydney aveva già firmato due anni uno dei paper scientifici sull'emergenza più impattanti di sempre, che avvertiva le autorità del mondo libero sui pericoli imminenti del climate change sull'ambiente del Pianeta Terra; adesso, Newsome è di nuovo tra i firmatari di questo studio congiunto pubblicato su BioScience a cui hanno partecipato le analisi di scienziati ed esperti di oltre 150 paesi.

In questo nuovo studio scientifico sono stati esplorati quattro decenni di dati disponibili al pubblico, riguardanti il ​​consumo di energia, la temperatura superficiale, la popolazione, la deforestazione, il ghiaccio polare, i tassi di fertilità e, naturalmente, le emissioni di carbonio.

Public Domain Pictures

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Ovviamente, i risultati e le conclusioni dello studio pubblicato dagli esperti ribadiscono l'ovvio, ma sottolinea anche dati e statistiche preoccupanti: ad oggi, la popolazione umana mondiale sta ancora aumentando di circa 80 milioni di persone all'anno e la deforestazione in Amazzonia è di nuovo in aumento, senza contare elementi come la crescente produzione di carne, la perdita di alberi, i tassi di natalità in crescita e le emissioni di carbonio in aumento. Per fermare le peggiori conseguenze della crisi climatica, gli autori affermano che dovremo invertire queste tendenze e abbandonare l'uso dei rimanenti combustibili fossili.

Invece, dovremmo perseguire la tecnologia rinnovabile e di cattura del carbonio, passare a più alimenti a base vegetale e fornire servizi di pianificazione familiare a tutte le persone, in particolare alle ragazze e giovani donne. Di recente, le cose si sono mosse in una direzione incoraggiante: l'energia eolica e solare sono aumentate di oltre il 300 percento negli ultimi dieci anni, il disinvestimento di combustibili fossili ha raggiunto oltre 7 trilioni di dollari USA e il prezzo del carbonio sta lentamente diventando più popolare. "Mentre le cose vanno male, non tutto è senza speranza", ci assicura Newsome,"Possiamo ancora prendere provvedimenti per far fronte all'emergenza climatica".

Ancora possiamo farcela, forse.