L'oliva bianca: varietà dalle origini antichissime che sta tornando nelle colture italiane
Quando pensiamo alla dieta mediterranea, di solito, uno dei primi alimenti che ci viene in mente è l'oliva. Il gustoso e prezioso frutto prodotto dagli alberi di ulivo, infatti, è un elemento tipico dei Paesi mediterranei e del Medio Oriente. Il suo colore? Verde, o al massimo scuro, a seconda della maturazione e della varietà.
Molti, quindi, rimarrebbero sorpresi nel sapere che, in natura, esiste un tipo di oliva completamente colorata di bianco. Proprio così: questo frutto originale e dalle origini antichissime è decisamente meno conosciuto rispetto alle olive classiche anche se, grazie all'impegno di vari appassionati, come quello di cui stiamo per parlarvi, potrebbe diffondersi sempre di più anche in Italia.
Alessio Grandicelli è un appassionato di cultura etrusca che vive nella Tuscia, per la precisione nella cittadina di Civita Castellana, in provincia di Viterbo. Oltre ad aver studiato e approfondito gesta e usanze del popolo che abitava le aree dell'Italia centro-occidentale tra IX e I secolo a.C., Grandicelli guarda con interesse anche alle antiche colture agricole.
Fra queste c'è proprio l'incredibile oliva bianca in questione. Un prodotto della terra che esisteva già 3000 anni fa, originario dell'isola greca di Kasos, che ha sempre avuto, intorno a sé, un'aura di sacralità e ritualità. Il motivo è presto detto: questa oliva bianca veniva piantata nei luoghi sacri, come i giardini dei templi, in Grecia e Magna Grecia, e il suo impiego era principalmente quello per la realizzazione degli oli riservati proprio ai riti religiosi.
Nello specifico, con l'oliva bianca si otteneva l'olio del "crisma", da cui prende il nome il sacramento della Cresima. Inoltre, questo splendido frutto forniva anche un "combustibile" perfetto per tenere accese le lanterne, dato che non produceva fumo.
Sebbene per uso alimentare questa oliva "albina" non sia molto indicata, vista l'assenza di sapore che la caratterizza, l'olio che ne deriva è di sicuro un prodotto particolare, che presenta interessanti caratteristiche e prestarsi a diverse utilità, attualmente in fase di studio.
Per ora sappiamo che nella Tuscia, così come in pochissime altre zone d'Italia, è tornato a essere presente un frutto davvero raro e particolare, che merita sicuramente di essere riscoperto.