L'Italia potrebbe introdurre i cambiamenti climatici come materia di studio nelle scuole
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I cambiamenti climatici sono ormai un dato di fatto, qualcosa con cui chiunque, da ogni parte del mondo, è chiamato a fare i conti, per il bene del Pianeta su cui viviamo, della nostra stessa vita e di quella delle generazioni future. Per questo, è quantomai importante non ridurre il problema a un semplice "allarmismo" o etichettarlo come un'esagerazione di qualche visionario.
Il clima sta cambiando, e i rischi per la sopravvivenza nostra e degli ecosistemi terrestri sono reali, comprovati. Così, diffondere una necessaria consapevolezza è un atto che può partire dai banchi di scuola, promosso e sostenuto in primis dalle istituzioni. Le intenzioni dell'Italia, a questo proposito, potrebbero dare un aiuto proficuo ed esemplare. Vediamo di cosa si tratta.
Matematica, italiano, storia, geografia e... cambiamenti climatici. Stando a quanto dichiarato dal Ministro dell'Istruzione italiano Lorenzo Fioramonti, a partire da settembre 2020, negli istituti pubblici gli alunni studieranno proprio le problematiche legate ai mutamenti del clima e tutto ciò che si può fare per ripensare le nostre attività in chiave sostenibile.
Sostenibilità è infatti la parola-chiave per tentare, anche se in ritardo, di arginare una situazione che sembra sempre più in peggioramento. Secondo quanto annunciato dall'esponente del Governo italiano, queste tematiche diventeranno parte integrante e obbligatoria nell'educazione degli studenti che vanno dai 6 ai 19 anni.
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Affrontando il problema attraverso i programmi scolastici, si potrà dare un impulso notevole alla sensibilizzazione che ogni giovane merita di ricevere sul tema, per poi mettere in pratica comportamenti e logiche basati sulla salvaguardia dell'ambiente, e non sul suo sfruttamento indiscriminato.
Proprio a scuola, del resto, si costruiscono le basi per i cittadini di domani, in un mondo che ha davvero bisogno di persone responsabili e lungimiranti. E, anche se i problemi legati ai cambiamenti climatici sono già vivi e presenti e fanno sentire i loro effetti, educare fin da giovani a un maggior rispetto dell'ambiente è senza dubbio un passo fondamentale.
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Non resta che augurarsi che i propositi del Ministro italiano abbiano un seguito reale, e che molti altri Paesi decidano di seguire il suo esempio.