Il 91% delle nostre preoccupazioni potrebbe non avverarsi mai: lo afferma uno studio

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di Lorenzo Mattia Nespoli

12 Dicembre 2019

Il 91% delle nostre preoccupazioni potrebbe non avverarsi mai: lo afferma uno studio

Inutile nasconderlo: ansie e preoccupazioni, spesso, fanno così parte delle nostre vite da diventare un motivo per cui rinunciamo a fare molte cose, o comunque per cui ci sentiamo limitati e frenati dal dubbio. In quei momenti, il futuro è un vero e proprio dilemma che non siamo in grado di fronteggiare, presi a immaginarne le conseguenze più negative.

Del resto, preoccuparsi fa parte della nostra natura; siamo tendenzialmente inclini a farlo. Da quelle più sensate a quelle che arrivano ai limiti dell'assurdo, però, le preoccupazioni non devono diventare sempre un motivo di ansia. Uno studio, in questo senso, ci spiega il perché.

via Science Direct

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Si tratta di una ricerca condotta dalla Penn State University, pubblicato su Behaviour Therapy, i cui autori hanno deciso di indagare a fondo proprio sul problema delle preoccupazioni che quotidianamente ci affliggono e ci limitano. Esaminando un campione di persone con disturbo d'ansia generalizzato, sottoposte a "sfide" oggettive che potevano mettere in crisi la loro sicurezza, i ricercatori hanno osservato che le preoccupazioni avverate, rispetto a quelle previste, erano in percentuale decisamente scarse.

Per l'esattezza, si trattava di un 9% del totale. Ciò significherebbe che il 91% delle ansie che ci affliggono spesso poi si rivelano infondate, non si avverano, e restano semplicemente degli allarmi non basati su qualcosa di reale. La maggior parte delle cose per cui i partecipanti allo studio mostravano preoccupazione, dunque, non si è avverata. In molti casi, vista la percentuale finale, non si è avverato proprio nulla, arrivando a far concludere gli studiosi che tutte le preoccupazioni erano in verità infondate.

Pierre Tourigny/Flickr

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Una ricerca davvero interessante, che la dice lunga su molti meccanismi che la nostra psiche è portata a mettere in atto quando cerca, in qualche modo, di prepararsi e difendersi da cose che teme. Il punto, infatti, non è "colpevolizzare" ogni tipo di preoccupazione, ma intervenire sugli eccessi.

Senza un po' di ansia, infatti, non si riuscirebbero a fare molte cose nella vita. Essa, infatti, può - in molti casi - essere considerata anche un elemento che stimola la produttività e la creatività. Tuttavia, quando le preoccupazioni diventano eccessive e sfrenate, tanto da sfociare in disturbi, è proprio a quel punto che occorrerebbe tenere a mente i risultati di questa indagine scientifica.

Le persone costantemente pessimiste e angosciate, allora, potrebbero trovare un nuovo stimolo partendo proprio da questa ricerca, arrivando ad accettare con certezza quasi totale che ciò che sta rendendo piene d'ansia le loro giornate, in realtà, molto probabilmente non si avvererà mai.

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