Una donna ha creato la bandiera LGBTQ con 10.000 luci di Natale per mandare un messaggio al suo vicino omofobo
Conoscere i propri vicini quando si cambia casa è un passo molto importante, poiché può tornare utile avere confidenza e guadagnare la simpatia dei propri confinanti. Tuttavia non è sempre scontato trovarne di buoni.
Lexi Magnusson ha avuto modo di venire a conoscenza dell'omofobia del suo vicino di casa, posizione di pensiero assolutamente non condivisa da Lexi. Invece di dare seguito a sterili discussioni, la donna ha avuto un'idea geniale per comunicare al vicino la sua disapprovazione.
via Huffpost
Lexi, ex aderente al movimento religioso dei Mormoni, ha abbandonato la sua comunità proprio a causa delle convinzioni riguardo a donne e omosessualità. La vicina di casa, tuttavia, doveva essere convinta che Lexi e la sua famiglia fossero ancora dei Mormoni perché ha raccontato loro di quanto fosse disgustata dell'omosessualità e di quanto fosse preoccupata per la "sicurezza" dei suoi figli: "Pensando che fossimo ancora Mormoni, ci ha raccontato dell'orrore che ha provato quando uno dei suoi figli ha invitato una ragazza alla festa di laurea e ha ricevuto una risposta negativa in quanto aveva preso già impegni con la sua fidanzata", ha raccontato Lexi.
Scioccata dalle parole del suo vicino, Lexi ha deciso di adottare una strategia "passiva aggressiva" per comunicare all'uomo le sue idee nettamente differenti riguardo all'omosessualità. Approfittando delle festività natalizie e del fatto che non aveva ancora installato nessuna illuminazione fuori casa, Lexi ha raccolto tutte le sue lucine di Natale – ben 10.000 luci –, ha colorato le lampadine e ha addobbato la sua siepe con la bandiera della comuintà LGBTQ.
Ora i colori dell'arcobaleno abbaiano la casa del vicino, come ad urlare a gran voce un messaggio di libertà. Lexi ha trovato un modo colorato, pacifico e natalizio per comunicare il suo pensiero, senza dare seguito a sterili discussioni con un vicino che aveva già dimostrato fin troppa chiusura mentale.
