In Sudafrica è arrivata un'ondata di bottiglie di plastica: il mare implora di essere salvato
Le nuove generazioni hanno tutte le ragioni del mondo per prendersela con chi da anni e anni continua a portare avanti una politica di sprechi, mostrando un'assoluta incapacità nel gestire efficientemente lo smaltimento dei rifiuti. Le nostre spiagge e i nostri mari chiedono pietà: coste e oceani inquinati fino all'inverosimile sono lo specchio di un mondo indifferente che, finché può, continua a prendere senza rimorso. Queste terribili immagini sono state girate dagli attivisti di Litterboom Project e mostrano un'ondata di plastica che si riversa sulle coste inquinate di Durban, in Sudafrica ― il terzo centro più popoloso del Paese.
Le motivazioni dietro un simile avvenimento sono molteplici, a partire dal degrado denunciato dagli abitanti di Durban; la scarsità dei servizi pubblici, l'aumento di baraccopoli lungo la costa e le stagioni delle piogge, sono alcune delle cause che hanno contribuito alla trasformazione agghiacciante del territorio. Tra novembre e marzo, poi, si intensificano le piogge in Sudafrica ed è proprio in questo periodo che i cumuli di plastica tornano a galla, accumulandosi sulle spiagge.
Come è possibile osservare dal video, la situazione risulta davvero allarmante, nonostante in città siano presenti organizzazioni no-profit disposte a lavorare duro per ripulire le coste del Paese. Tra l'altro il turismo a Durban è sostenuto soprattutto dalla presenza di spiagge, meta prediletta di molti visitatori. Un motivo in più per attivarsi nella pulizia dell'ambiente.