Trovano un enorme ammasso di reti da pesca alla deriva: all'interno decine di squali intrappolati in una morsa letale
Navigando nelle acque che si trovano intorno alle isole Cayman (Mar dei Caraibi), alcuni sommozzatori si sono trovati davanti una scena deprimente: dal pelo dell'acqua si vedeva affiorare la sommità di un gigantesco ammasso di reti da pesca, abbandonate nell'oceano da chissà quanto tempo. Il solo scopo di una rete da pesca, si sa, è quello di intrappolare e trattenere, e questo è ciò che ha fatto questa matassa per giorni e giorni: al suo interno infatti i sub hanno trovato decine di squali e altre creature marine, che non hanno potuto fare altro che soccombere a quella morsa letale.
A raccontare la storia è Dominick Martin-Mayes, un ragazzo di 27 anni che lavora come pescatore e insegnante di sub, ed ha a perciò a cuore la salute e la salvaguardia di queste acque. Dopo aver appurato la tristissima situazione, insieme al suo gruppo è sceso immediatamente in acqua con un coltello per cercare di liberare almeno le creature ancora vive. Purtroppo però questa operazione non è andata avanti per molto: la rete era così estesa che c'era un enorme rischio che loro stessi rimanessero intrappolati.
Per fortuna un altro pescatore, Charles Ebanks, è riuscito a tornare sul posto più tardi con l'attrezzatura adeguata e tutta la massa di rete è stata rimossa dall'oceano, esponendo alla luce del sole la scena di un massacro inutile ed evitabilissimo.
Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, il 46% della Great Pacific Garbage Patch è composto da reti da pesca abbandonate. Ovviamente loro non sanno di essere state abbandonate, e continuano diligentemente a fare il loro lavoro, che è quello di catturare ed uccidere.