La Germania ha firmato un accordo che eliminerà l'utilizzo del carbone per la produzione di elettricità entro il 2038
L'uso di carbone nella produzione di energia elettrica e calore ha un grande impatto sul riscaldamento globale e sulla salute di chi vive in prossimità di zone in cui viene prodotto o utilizzato. Tutti questi motivi stanno portando i paesi europei a scegliere di eliminare il carbone dallo fonti di energia; ora è il turno della Germania che ha aderito ad un pianto che renderebbe il paese libero dal carbone entro il 2038.
Attualmente circa un terzo dell'energia elettrica prodotta dalla Germania risiede sull'utilizzo del carbone come materia prima; di questa quantità, più della metà viene ricavata dalla lignite, anche detta carbone marrone, ovvero la tipologia più "sporca" di carbone.
La Germania però da tempo si è data da fare per rivedere l'ecologia della produzione di energia, tanto che oggi i lavoratori impiegati nel settore delle energie rinnovabili superano quelli che lavorano nell'industria del carbone.
L'accordo stipulato dal governo e dai governatori delle singole regioni prevede di eliminare il carbone dalla produzione di energia entro il 2038, ma l'esclusione della lignite potrebbe completarsi anche prima, nel 2035 se tutto procede secondo i piani. Per sopperire alla chiusura degli stabilimenti che lavorano il carbone, e all'inevitabile licenziamento degli operai che ne conseguirà, sono state stanziati 40 miliardi di euro che serviranno a ricollocare i lavoratori in altri settori.
Nel 2017 il consumo di lignite da parte della Germania è stato del 44% del totale in Europa, seguita dalla Polonia che ne ha usufruito per il 16%. La sfida di eliminare una materia prima su cui attualmente poggia parte della produzione di energia è un atto dovuto nei confronti del pianeta, che ha un estremo bisogno che l'uomo passi ad utilizzare esclusivamente fonti rinnovabili.